Costringe la compagna a rapporti sessuali ripresi in video: arrestato
Si allunga il drammatico elenco tristemente inaugurato da Tiziana Cantone e incrementato da tutte le sventurate vittime che, come lei, hanno subito la violenza del ricatto e della gogna virtuale. A loro, oggi, si aggiunge una donna, ennesima vittima dell’arroganza, della prepotenza e della crudeltà dell’uomo con cui ha avuto a lungo una relazione “sentimentale”…
Costringe la compagna a rapporti sessuali ripresi in video
L’ultima aberrante vicenda di imposizioni e minacce, ricatti e abusi, arriva allora dalla provincia di Taranto, dove un uomo di 51 anni è stato arrestato dai carabinieri della Stazione di Massafra, con le accuse di atti persecutori, violenza sessuale e tentata estorsione, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Bari, Roberto Olivieri del Castillo. L’accusa, che ripercorre le orme di altre storie drammaticamente simili, è quella di aver sottoposto la donna con la quale aveva avuto una relazione a persecuzioni e pedinamenti, inviandole messaggi minacciosi a tutte le ore del giorno e della notte e costringendola anche ad avere rapporti sessuali contro la sua volontà, alcuni dei quali ripresi in video. Tanto che nel 2012 la donna ha deciso di concludere il rapporto: solo che a quel punto, e nei mesi successivi, il 51enne ha cominciato ad assumere comportamenti vessatori: per esempio si appostava e fotografava la vittima mentre quest’ultima era in compagnia di alcuni suoi parenti, oppure lasciava alcune scritte sui muri adiacenti l’abitazione della donna, contenenti messaggi amorosi. E tutto per costringerla a continuare la loro relazione (e i suoi abusi). La vittima, stanca e impaurita per la propria incolumità e quella dei suoi familiari, lo ha denunciato riferendo agli inquirenti, nei minimi particolari, tutto ciò che era stata costretta a subire già da diverso tempo.
Foto rubate, ricatti e scritte sui muri
E per questo motivo il gip, che già nel mese di marzo scorso era intervenuto emettendo un ordinanza di misura cautelare nei confronti dell’uomo, in cui si prescriveva tra l’altro il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima, nonché il divieto di comunicare con la stessa attraverso qualsiasi mezzo, ha emesso un’ ordinanza di aggravamento della misura con un provvedimento restrittivo. Il 51enne, infatti, incurante delle prescrizioni del primo provvedimento, aveva cercato di contattare la donna mediante l’invio di messaggi e ora si trova agli arresti domiciliari. Insomma, la cronaca di ieri riportava la notizia di un tragico primato: quello che, da Roma a Genova, passando nel Salerinitano e fino all’interland di Cagliari – è stato sancito da uomini violenti contro donne indifese capci di compiere ben 4 femminicidi in sole 48 ore. Ma, come quest’ultima vicenda dimostra, la violenza che spesso gli uomini esercitano su mogli, compagne e addirittura figli, non è solo fisica: è, sempre più frequentemente purtroppo, una violenza anche psicologica, fatta di imposizioni fisiche e ricatti morali, di diktat che spostano continuamente il limite dell’incubo quotidiano di ragazze e signore in preda ad aguzzini sempre più spietati.