Vendita choc di una neonata: fermata in tempo la mamma che voleva barattarla

28 Apr 2017 10:08 - di Ginevra Sorrentino

Venduta come un oggetto. Partorita e affidata a chi, in cambio di denaro, sarebbe diventato genitore con l’inganno: questo il progetto criminale organizzato e quasi portato a compimento ai danni di una neonata, vittima inconsapevole di un raggiro agghiacciante ordito dalla stessa madre che poco prima l’aveva messa al mondo. Un reato odioso, quello della compravendita di un figlio, fortunamente sventato dall’intervento delle forze dell’ordine che, fermati per tempo gli attori di un dramma ciclicamente in replica, hanno gestito il caso insieme al Tribunale di Latina.

Compravendita choc di una neonata

La mercificazione di una vita umana non ha prezzo: eppure, la madre biologica di una neonata, una straniera da tempo residente nel Belpaese, ne aveva fissato uno per sua figlia, aiutata nell’affare criminale da un intermediario, pronto a trattare e a portare a termine l’agghiacciante accordo. Tutto sarebbe filato liscio e nell’anonimato se gli inquirenti al lavoro sul caso non fossero intervenuti mandando all’aria accordi verbali e progetti che, anche se sventati all’ultimo, hanno comunque cambiato per sempre il corso della vita della piccola vittima: una neonata venduta da una romena da anni in Italia a un’italiana, attraverso la mediazione di una terza persona. È quanto hanno scoperto gli agenti della squadra mobile di Latina, diretta da Antonio Galante, che stanno eseguendo tre misure cautelari emesse dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina.

Madre biologica, acquirente e intermediario ai domiciliari

Tre persone, la madre della bambina, la donna che ha comprato la neonata e l’intermediario, sono finite agli arresti domiciliari per tentata alterazione di stato civile in concorso e per una serie di violazioni nell’ambito della legge sulle adozioni dei minori. L’intervento della polizia ha permesso di stroncare la vendita choc e di mettere in salvo la piccola, già affidata a una casa protetta con la speranza che possa avere al più presto dei genitori adottivi e l’affetto sincero che merita e che, ad appena pochi attimi di vita, qualcuno ha già pensato di sottrarle. Indebitamente.

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