Trump ridicolizza Gentiloni: «Per la Nato deve pagare di più. E lui pagherà»
Non è il massimo dello stile quello che Trump ha detto all’Associated Press del colloquio avuto nei gioni scorsi con Paolo Gentiloni. Ma, si sa, l’uomo è fatto così. La schiettezza, anche ruvida fa parte del suo stile comunicativo. Il problema è però che tanta schiettezza è un segnale inequivoco della scarsa sconsiderazione che in questo momento nutrono a Washington per l’Italia e per i suoi governanti.
L’argomento è quello, spinoso, del contributo italiano alle spese della Nato. «Con il primo ministro italiano – ha detto Trump – abbiamo scherzato: “Forza, dovete pagare, dovete pagare”, gli ho detto. E pagherà». Al tentativo del giornalista di Ap di avere dettagli più concreti («Glielo ha detto? Glielo ha detto nel vostro incontro privato?»), Trump ha glissato: «Finirà per pagare. Ma prima di me nessuno glielo aveva chiesto. Nessuno. Nessuno gli aveva chiesto di pagare. Questo è quello che intendo quando dico che la mia è un tipo di presidenza diversa dalle altre».
Da Palazzo Chigi al momento non arrivano conferme né smentite alle parole del presidente americano. Mentre fonti del ministero della Difesa spiegano: «L’Italia ha sempre condiviso la necessità di un’equa ripartizione degli oneri per la sicurezza e difesa collettiva tra tutti gli alleati della NatoNel limite delle sue possibilità, infatti, ogni alleato deve fare la sua parte non solo per colmare le carenza militari esistenti, ma anche per renderle disponibili, quando necessario, per le operazioni dell’Alleanza. L’Italia ha già un bilancio virtuoso e di qualità e non mancherà in futuro di adempiere alle responsabilità del suo ruolo migliorando anche l’aspetto quantitativo del suo investimento per la difesa». Precisazione giusta e doverosa. Ma che non cancella la brutta figura rimediata da Gentiloni.