Sulle tracce del Dna: basta un prelievo per individuare un tumore
Scoprire l’insorgenza di un tumore prima ancora che si formi anche solo attraverso un semplice prelievo di sangue, in grado di monitorare le mutazioni delle cellule e intercettare in tempi precoci una futura patologia o controllarne l’evoluzione.
Sulle tracce del Dna per individuare un tumore
È questa l’ultima, incredibile frontiera raggiunta e superata dalla ricerca medica grazie ad Helixafe, un programma sviluppato da Bioscience Genomics, spin-off dell’università di Tor Vergata di Roma, che attraverso una lettura periodica delle mutazioni somatiche cellulari permette con un semplice test di valutare l’eventuale instabilità genetica che anticipa lo sviluppo di una neoplasia. Naturalmente, più il monitoraggio si estende nel tempo e più diventa accurato, con vantaggi per il paziente che potrà ottenere una diagnosi precoce sulle tracce di Dna tumorale circolante e sottoporsi a controlli più serrati. «Tale progetto – ha spiegato Andrea Mancuso, ricercatore clinico e traslazionale del Reparto di oncologia medica dell’ospedale San Camillo Forlanini di Roma – offrirà all’oncologo medico una potenzialità diagnostica e terapeutica in tutte le fasi di gestione del paziente, dal follow-up al monitoraggio dell’efficacia della terapia oncologica e alle scelte terapeutiche successive. Provvederà, all’interno di trial clinici, a impattare sulla sopravvivenza globale del paziente riducendo le terapie inefficaci, e a migliorare o addirittura eliminare effetti iatrogeni».
Analisi, procedure, tearapie: ecco cosa prevede lo studio
Un percorso ariticolato ma efficace, quello sulle tracce delle mutazioni somatiche cellulari suggerito dalla ricerca, che attraverso una serie di passaggi tecnologici e di protocolli sofisticati può arrivare a garantire un’accuratezza di risultato vicina al 100%. «Conoscere le mutazioni, oggetto della instabilità genetica – ha evidenziato allora Giuseppe Novelli, genetista dell’università di Tor Vergata – non ha solo il vantaggio di conoscere le mutazioni e valutarle in termini di rischi potenziali, ma anche di poter intervenire precocemente per fornire informazioni indispensabili per un trattamento mirato ed efficace». E dunque, un percorso procedurale che ammette la possibilità di accedere a terapie personalizzate basate sulle caratteristiche molecolari dello specifico tumore, aumentando esponenzialmente le possibilità di guarigione e di sopravvivenza. E allora, fanno sapere gli addetti ai lavori e promotori della ricerca, il programma Helixafe interessa tutti i tumori solidi, ad eccezione di quelli al cervello, e può anche essere mirato a geni e mutazioni correlati a tumori specifici (polmone, mammella, colon).