Su Assad si abbatte la maledizione di Saddam: è questione di giorni
Su Assad sta per abbattersi la maledizione di Saddam e di Gheddafi: Onu e Usa hanno iniziato il lavoro di conserva per poter agire in SIria. Dopo aver sbattuto il mostro in prima pagina, la stampa internazione prosegue nell’opera di demolizione del legittimo governo siriano. Gli Stati Uniti sono “pronti a mettere fine al confine siriano” e chiedono alla Russia di “smetterla di proteggere Assad”. E’ quanto ha affermato l’ambasciatore Usa all’Onu, Nikkyi Haley, prima della riunione del Consiglio di sicurezza che dovrà votare la risoluzione con la quale si chiederà al governo siriano di garantire l’accesso agli investigatori dell’Onu che indagano sull’attacco chimico della scorsa settimana. La Haley ha anche lanciato un appello a Mosca affinché appoggi la risoluzione.
Ma Mosca non ci sta e porrà di nuovo il veto
E le Nazioni unite fanno la loro prevedibile mossa, addossando ad Assad la colpa dei bombardamenti chimici che invece hanno effettuato i terroristi dell’Isis: “Scienziati britannici che hanno analizzato dei campioni del sito oggetto del presunto attaccato chimico in Siria hanno concluso che è stato utilizzato del gas Sarin o un agente neurotossico simile”. Lo ha detto oggi l’ambasciatore britannico all’Onu Matthew Rycroft davanti al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. “Per questo motivo – ha aggiunto – il Regno Unito condivide le conclusione degli Stati Uniti secondo le quali è fortemente probabile che il regime di Assad sia responsabile dell’attacco del 4 aprile scorso a Khan Cheikhoun”. Ma la nuova versione della bozza di risoluzione sull’attacco con armi chimiche a Khan Sheikhun in Siria messa a punto da Gran Bretagna, Francia e Stati Uniti per il Consiglio di sicurezza dell’Onu è inaccettabile per la Russia, ha anticipato il vice ministro degli Esteri Gennadi Gatilov, precisando che Mosca porrà il veto al testo nella sua forma attuale. Il Consiglio di sicurezza voterà nelle prossime ore il testo in cui si chiede l’apertura di una inchiesta indipendente, a cura dell’Onu e dell’Organizzazione per il bando delle armi chimiche (Opac) per individuare i responsabili dell’attacco, che il governo siriano fornisca informazioni sugli aerei decollati dalla base di Sharyat, ed esprime “orrore” per il raid e chiede l’introduzione di sanzioni contro Damasco se il regime non coopererà.