Stoccolma, il terrorista fu segnalato dagli uzbeki a un Servizio segreto
Un Servizio segreto occidentale era a conoscenza della pericolosità e della deriva ideologica che aveva preso il presunto attentatore di Stoccolma, di nazionalità uzbeka. Ma quell’informazione, preziosa e strategica che l’intelligence dell’Uzbekistan aveva condiviso in gran segreto con questo partner occidentale non è, poi, stata condivisa, dagli 007 con i colleghi degli altri Servizi. Un corto circuito informativo che ha lasciato campo libero al terrorista consentendogli di portare tranquillamente a segno l‘attentato a Stoccolma.
E’ stato il ministro degli Esteri di Tashkent, Abdoulaziz Kamilov, a rivelare oggi, nel corso di una conferenza stampa, l’imbarazzante verità raccontando di come il suo paese avesse condiviso quelle informazioni su Akilov, sul fatto che era stato reclutato dall’Is e sulla sua radicalizzazione.
«Nel 2014, Rakhmat Akilov è partito per Stoccolma, dove ha lavorato in alcuni cantieri – ha ricostruito il ministro dell’ex-Repubblica sovietica – Durante il suo soggiorno all’estero è stato reclutato su Internet da emissari dello Stato islamico».
In questa veste di militante, «ha incoraggiato suoi compatrioti a partire per la Siria» e a unirsi all’Is, «cercando di convincerli a condurre azioni violente contro le autorità uzbeke».
Tutte queste informazioni «sulle azioni di Akilov», secondo il ministro «sono state trasmesse ad uno dei nostri partner occidentali, in modo che informasse la Svezia».
Kamilov non ha precisato di quali Servizi si trattasse, mentre la portavoce del ministero degli Esteri svedese, Victoria Bell, ha precisato che Stoccolma «non ha ricevuto queste informazioni».
Nell’attacco del 7 aprile scorso nella capitale svedese, condotto con un camion, il 39enne Akilov – arrestato qualche ora più tardi – ha provocato la morte di quattro persone ed il ferimento di 15.