Il solito 25 aprile di odio e di rancore. Cade nel vuoto l’appello di Mattarella

25 Apr 2017 18:04 - di Redazione

È caduto nel vuoto l’appello che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha lanciato dal teatro comunale di Carpi . Come annunciato dalle polemiche della vigilia tra l’Anpi e le associazioni filopalestinesi, da un lato, e i reduci della Brigata ebraica, dall’altro, a Roma e a Milano i cortei sono stati due, evidenziando una plastica divisione all’interno del mondo partigiano.

Tensioni a Roma, scontri a Milano

Una divisione che tutte le parti in causa hanno definito «dolorosa», ma che nessuno ha provato ad evitare. «Oggi non rispondiamo – ha scandito il presidente Anpi di Roma, Fabrizio De Sanctis -,  è una giornata di festa e non abbiamo bisogno di giustificare il significato dell’Anpi . È una divisione dolorosa, a parte la Comunità ebraica ci sono anche altri che vorrebbero che l’Anpi cessasse, ma noi andiamo avanti». Una polemica politica ha investito anche Virginia Raggi, al suo primo 25 Aprile con la fascia tricolore. La “sindaca”, che si è recata alle Fosse Ardeatine con il premier Gentiloni e il governatore del Lazio Zingaretti, è caduta in una di quelle gaffe che la stanno rendendo famosa. Si è infatti detta «dispiaciuta» per «aver visto poche persone» nel luogo dell’eccidio nazista: «È stato veramente triste», ha poi concluso. Beccandosi per questo l’ironia di un consigliere capitolino del Pd, Marco Palumbo: «Parla proprio lei che neanche un mese fa preferì stare in settimana bianca piuttosto che presenziare all’anniversario delle Fosse Ardeatine, insieme al presidente Mattarella e a tutte le istituzioni».

25 Aprile con fischi e contestazioni per Toti

Alta tensione invece a Milano tra i centri sociali ed il corteo organizzato dal Pd. C’è voluto l’intervento della polizia per sedare gli animi dopo che tra le due fazioni erano volati sputi, insulti e spintoni, oltre che scambiarsi l’un contro l’altro l'”accusa” di fascismo.  In mattinata, sempre nel capoluogo lombardo, anche in questo caso solo l’intervento degli agenti ha evitato che al Cimitero Maggiore degenerasse la situazione tra manifestanti di sinistra e militanti di destra. Sono invece volati solo a fischi a Genova. Tutti indirizzati al governatore Giovanni Toti mentre celebrava il 25 Aprile ricordando la figura di Sandro Pertini.

 

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