Roma, troppi cinghiali nei parchi. La Procura vuole vederci chiaro

9 Apr 2017 19:23 - di Redazione

L’emergenza cinghiali a Roma finisce in procura. Dopo l’incidente, che in via dell’Inviolatella Borghese, è costato la vita a un 49enne, la procura ha aperto un’indagine. Il pubblico ministero Marcello Monteleone vuole in particolare capire se da parte degli enti gestori dei parchi ci siano state delle negligenze. Le indagini saranno condotte dalla polizia forestale. Come si legge su Repubblica,  il magistrato ha chiesto al corpo specializzato in reati ambientali, da poco aggregato ai carabinieri  di studiare tutte le normative che riguardano il controllo degli animali selvatici nei parchi e giardini pubblici romani. Non solo l’Inviolatella Borghese, il polmone verde sulla Cassia confinante con il parco regionale di Vejo, ma ogni area verde all’interno della città nella quale potrebbero trovarsi animali non in cattività. Gli accertamenti riguarderanno il parco Caffarella e quello del Pineto, il Parco degli Acquedotti e Villa Ada, il Parco di Veio e la riserva Naturale dell’Insugherata, per terminare con villa Pamphili. Si tratta di un’inchiesta che, in questa sua parte esplorativa, ha il suo fondamento sulle segnalazioni dei cittadini. 

FdI: grave l’immobilismo della Regione

L’incidente, come riporta Roma Today, che ha portato alla morte di Nazzareno Alessandri è solo il più eclatante di una serie di episodi che da tempo si susseguono nel perimetro del raccordo anulare. C’è un vero e proprio allarme cinghiali non solamente nell’area di Roma Nord, dove tra Olgiata, Tomba di Nerone, Grottarossa, Cesano ed il Parco di Vejo sono state decine gli avvistamenti degli animali, ma anche nell’area del litorale, e nel versante sud occidentale della città. Su via Cristoforo Colombo, nel maggio del 2016, fu un bus Cotral a travolgere una famiglia di cinghiali che attraversava nel tratto di strada compreso tra Spinaceto e l’Infernetto. Sempre nella stessa area sono state decine gli avvistamenti tra Spinaceto e Ostia. «L’immobilismo della Regione Lazio sull’invasione dei cinghiali e sui loro potenziali pericoli – dice il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Fabrizio Santori – è stato gravissimo. La Regione ha il pieno controllo delle riserve naturali del territorio».

 

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