Roma, la dg di Farmacap: «Volevo cacciare i ladri». E la Raggi caccia lei

3 Apr 2017 15:58 - di Ezio Miles

È in atto in queste settimane a Roma una selvaggia operazione di spoil system da parte dell’ Amministrazione Raggi. Spoil system è  termine elegante, in realtà si tratta di una vera e propria predazione di cariche che avviene senza stile e senza ritegno pur  sotto l’ombrello della declamata “onestà” del M5S. Caso clamoroso è quello di Farmacap, la controllata del Campidoglio che gestisce 44 farmacie comunali. La Raggi, attraverso il commissario Angelo Stefanori, nominato a gennaio, ha licenziato in tronco la dg Simona Laing. La manager ha lavorato male? Niente affatto, anzi: un bilancio in positivo (530 mila euro di attivo) dopo anni di “rosso”, due milioni in meno di esposizione finanziaria, meno debiti verso i fornitori, oltre a svariate denunce presentate in procura contro sprechi e malversazioni. Evidentemente la Laing dava fastidio al potere pentastellato romano, perché non collegata alle  varie cordate grillino in Campidoglio (viene peraltro da Pistoia). 

E c’è di più. Oltre a non essere controllabile politicamente, la Laing è anche brava. E ciò, evidentemente, nell’ambiente della vischiosa burocrazia romana è un vero e proprio  crimine. «Me lo disse un signore molto influente, appena arrivata in città», denuncia la Laing in una intervista la Repubblica: «”Non ti faranno mettere a posto l’azienda. Sarebbe un caso che Roma non può accettare. Diventeresti un modello”. In un anno ho reso Farmacap più efficiente e ho aperto 3 farmacie h24». Il problema? «Non sono di Roma, non sono “comprabile”. Volevo vincere la sfida. E c’ero quasi riuscita». 

Stenafori ha parlato, nelle motivazioni i del licenziamento, di «scarsa presenza in azienda». Una motivazione  ridicola se applicata a una manager. In realtà, al commissario della Raggi, sembra dare noia anche il rigore che la direttrice ha cercato di applicare in azienda: ha licenziato 4 dipendenti Farmacap indagati per peculato perché sorpresi a rubare farmaci. «Ci vuole un procedimento penale, che non può appiattirsi sull’inchiesta penale che per altro è solo agli inizi. Deve decidere un giudice»: questa l’obiezione di Stefanori, spalleggiato dai sindacati. In realtà, lamenta la Laing  ,«volevo licenziare i ladri e riportare la legalità nell’azienda». E non gliel’hanno permesso. E dire che lo slogan dei grillino è «onestà,onestà, onestà». 

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