Molinella, un paese nel terrore di Igor “il russo”: cittadini barricati in casa
Il killer è ancora in fuga e nel Bolognese la caccia a Igor “il russo”, accusato del delitto del tabaccaio di Budrio e della guardia giurata di Portomaggiore, prosegue nel terrore delle popolazioni dei paesini intorno ai quali l’ex militare dell’Est potrebbe aver trovato rifugio. Come a Molinella, zona nella quale è in atto la ricerca del pericoloso assassino Igor Vaclavic. Nella città la tensione è altissima e la gente si chiude in casa. Una situazione mai provata prima e che ha congelato la quotidianità dallo scorso sabato. Gli abitanti definiscono il clima surreale e si sentono assediati sfogando su facebook la loro paura, in particolare nel gruppo “Succede a Molinella” in cui si tengono aggiornati momento dopo momento, h 24, sulle ricerche di Igor. Una situazione di tensione e paure che alimenta, però, anche allarmi irrazionali. C’è chi dice che Igor è in città, chi ha visto uomini vestiti di nero e chi avverte che “potrebbe spostarsi utilizzando la suburbana, infilandosi sotto ai vagoni del treno”. E c’è anche chi denuncia il furto di un Fiorino bianco chiedendosi se possa essere quello rubato da Igor Vaclavic.
Il sindaco di Molinella lancia un appello
Alla fine il sindaco di Molinella, Dario Mantovani, è intervenuto nelle prime ore di oggi, mentre gli elicotteri e gli uomini delle forze dell’ordine setacciavano la zona, per rimproverare i suoi cittadini e invitarli a un atteggiamento più maturo. «Le forze dell’ordine sono al lavoro. Maturità di un paese, di fronte ai drammatici fatti di oggi, sarebbe quella di avere un atteggiamento composto e dignitoso. Quando ci saranno informazioni di rilievo, saranno le autorità a comunicarle. Evitiamo isterie e psicosi di gruppo, piccolo contributo al lavoro dei tanti professionisti che sono sul territorio molinellese oggi» ha scritto su facebook e in un messaggio rivolto alla popolazione. «L’esperienza di queste ore di vigile e preoccupata attesa – prosegue – corrobora una mia vecchia e ripetuta convinzione: le persone sui social network si pronunciano con troppa facilità e superficialità su cose che non conoscono neppure, contribuendo a veicolare informazioni false o distorte. Nella quasi totalità delle volte, danneggiano la propria credibilità e l’altrui capacità ricettiva: in rare occasioni, diventa anche pericoloso per la pubblica (e altrui) incolumità».