Mogol, la moglie di Battisti e quelle frasi sibilline de “Il mio canto libero”
Insomma oggi non sembra proprio “LIBERO” il canto di Battisti in attesa di una nuova valorizzazione.
E visto che torna di attualità, sarebbe bello soffermarsi sul testo controverso (ma forse non troppo recondito, a mio avviso) proprio de “Il mio canto libero”. Cosa lo ha ispirato? Giulio Repetti, in arte Mogol è stato sempre evasivo. Anche su frasi sibilline quali “la veste dei fantasmi del passato cadendo lascia il quadro immacolato ” o sul perché il canto “nasce in mezzo al pianto…” “in un mondo che non ci vuole più”. E a cosa si riferiva con “E vola sulle accuse della gente a tutti i suoi retaggi indifferente”.
Mi piacerebbe che Il Secolo d’Italia approfondisse la questione, magari pubblicando per intero il testo e aprendo una riflessione con i lettori.
Io una idea un po’ nostalgica me la sono fatta…