Killer di Budrio, psicosi nel Ferrarese: «Venite c’è Igor». Ma è un falso allarme
«Venite, è qua»: panico e psicosi si respirano come l’aria nel Ferrarese, dove continuano ad arrivare a decine le segnalazioni di possibili avvistamenti. L’ultimo poco fa, scattato alla vista di un uomo che girava zaino in spalla, da solo, a piedi lungo gli argini; ma all’arrivo dei carabinieri l’allarme si smorza: non è Igor il serbo, il killer di Budrio, l’uomo più ricercato del momento. No, è solo un viandante.
Igor il serbo introvabile: ricerche e psicosi, continue segnalazioni
Intanto prosegue senza sosta la caccia all’uomo: e siamo già al quinto giorno di ricerche serrate di Igor Vaclavic/Norbert Feher, il killer in fuga indagato dalle Procure di Ferrara e Bologna per gli omicidi del barista a Riccardina di Budrio (Bologna) Davide Fabbri e della guardia ecologica Valerio Verri a Portomaggiore (Ferrara). Sono state trovate delle aree, ieri sera, in cui il fuggitivo ha di recente trascorso del tempo per riposare e a confermarlo è stato il capitano Stefano Biasone, ufficiale dei paracadutisti del Tuscania. Sono circa un migliaio le forze dell’ordine che braccano Igor-Norbert che, però, conosce il territorio a menadito e sembra usarlo a suo favore per mimetizzarsi, sparire, confondere le tracce, cancellare le orme dei suoi passaggi. È ferito, molto probabilmente, e sente il fiato sul collo: per questo si muove di notte. Dunque, si va avanti ad oltranza, con le ricerche che continuano a concentrarsi nella “zona rossa”, l’area palustre che incrocia le province di Bologna, Ferrara e Ravenna. Gli investigatori sono convinti infatti che il fuggitivo serbo sia ancora nell’area a nord di Molinella. Ieri, a riprova di questa ipotesi, vicino a dove era stato avvistato il killer l’ultima volta, fra Marmorta e Campotto, sono state trovate delle tracce fresche del latitante. Intanto si attendono gli esiti del Ris; indiscrezioni confermano una compatibilità tra il sangue repertato fuori dal bar di Budrio e quello che impregnava gli abiti rimasti nel furgoncino.
Forse ha il supporto di una conoscenza
Dunque il fuggitivo sarebbe ferito, come dimostra anche il kit di pronto soccorso trovato dentro il Fiorino, insieme a due numeri di telefono scritti su un bigliettino che gli inquirenti stanno controllando per capire se sono del proprietario del furgoncino o del killer. Confermata anche la notizia della sparizione di una piccola imbarcazione dall’imbarcadero di un agricoltore, utilizzata per piccoli spostamenti nel labirinto dei canali della zona. Un fatto che ha fatto supporre agli inquirenti che Igor si nasconda nei canali e si muova di notte, aiutato probabilmente da conoscenze. Intanto Marco Ravaglia, l’agente della Polizia Provinciale di Ferrara che si trovava insieme a Valerio Verri e che è stato raggiunto da tre colpi esplosi dal killer e ricoverato al Bufalini di Cesena, ha subito il terzo intervento chirurgico per estrarre uno dei proiettili che l’ha colpito alla spalla. L’operazione si è conclusa positivamente. L’agente è stabile, in prognosi riservata, nel reparto di rianimazione. Il 53enne dovrà subire un quarto intervento ancora, ma sta reagendo bene e si trova ormai fuori pericolo di vita. Non appena sarà in grado di parlare, il pm Ciro Alberto Savino lo raggiungerà per raccogliere la sua testimonianza sul killer serbo: Igor il fantasma.