Ecco chi è il killer degli Champs-Elysées: Abu Yusuf al Baljiki, il “belga”

21 Apr 2017 9:30 - di Redazione

I servizi segreti francesi e la polizia conoscevano già il killer 39enne che ieri sera ha aperto il fuoco con kalashnikov un contro gli agenti di polizia sugli Champs-Elysées a Parigi. Noto alle autorità come soggetto radicalizzato, sull’avenue parigina ha ucciso un poliziotto, ferendo altri due agenti e una turista straniera, prima di venire freddato. La sua identità è “nota e verificata” ha spiegato ieri il procuratore della Repubblica, François Molins parlando alla stampa, rifiutandosi però di rivelare l’identità dell’uomo ai fini delle indagini. Mentre la polizia francese si è messa sulle sue tracce, conducendo perquisizioni nel domicilio del 39enne, l’attacco è stato prontamente rivendicato dall’Isis. L’agenzia Amaq, legata al gruppo jihadista, ha riferito che l’attacco è stato compiuto da “combattenti” dello Stato Islamico, uno dei quali viene individuato in Abu Yusuf al Beljiki, “il belga“.

Il killer degli Champs-Elysées raccontato dai media 

 Secondo alcune fonti vicine agli inquirenti, riferisce Le Figaro, l’aggressore sarebbe però un francese di 39 anni, chiamato Karim C. Ora, scrive il quotidiano parigino, si tratta di capire se è lo stesso uomo citato dallo Stato Islamico. Sempre secondo le stesse fonti, ieri sera sarebbe stata effettuata una perquisizione a Seine-et-Marne, vicino Parigi, dove sarebbe domiciliato l’uomo. Si tratterebbe del titolare del libretto di circolazione del veicolo rubato e utilizzato per l’attentato. Gli inquirenti stanno cercando di capire se l’aggressore «è stato aiutato o meno da complici». Secondo quanto riferisce Le Figaro, l’aggressore sarebbe stato condannato nel febbraio 2005 a 15 anni di reclusione per tre tentativi di omicidio volontario, di cui due nei confronti di poliziotti. Durante il processo d’appello aveva confermato i fatti e in prima istanza, in corte d’assise nel 2003 era stato condannato a 20 anni di carcere. Già nel 2001 l’assalitore aveva aperto il fuoco su un poliziotto. Mentre era alla guida di un’auto rubata e armato di pistola, il 39enne aveva tamponato la macchina di due fratelli, di cui uno era un allievo poliziotto. Dopo essersi dato alla fuga, l’uomo era stato raggiunto dai due fratelli, riuscendo comunque a far fuoco su entrambi, ferendoli gravemente al petto. Arrestato e sottoposto a custodia cautelare, due giorni più tardi aveva ferito un altro poliziotto mentre veniva accompagnato fuori dalla cella. Dopo avergli sottratto l’arma, aveva sparato una raffica di colpi.

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