Il portavoce di Trump contro Assad: «Neanche Hitler usò armi chimiche»

12 Apr 2017 10:00 - di Redazione

Bufera sul portavoce di Trump. Sean Spicer ha paragonato Bashar Assad «a qualcuno spregevole come Hitler che neanche è arrivato a usare le armi chimiche». E quando uno degli increduli giornalisti della sala stampa della Casa Bianca gli ha fatto notare che il dittatore nazista ha ucciso nelle camere a gas milioni di ebrei e di altre vittime dell’Olocausto, il portavoce di Donald Trump ha, sulle prime insistito sul suo punto, cercando di sostenere che Hitler non usò le armi chimiche «nello stesso modo» di Assad.

L’attacco del portavoce di Trump ad Assad, poi le scuse

«Parlando di gas sarin, Hitler non lo usava contro il suo popolo nello stesso modo in cui fa Assad», ha affermato Spicer che comunque ha cercato di aggiustare il tiro. «Capisco quello che intende dire e la ringrazio – ha detto ancora rivolto al giornalista – Hitler ha portato le armi chimiche nei centri dell’Olocausto ma quello che volevo dire io che Assad le usa sganciandole nel mezzo di una cittadina, ma la ringrazio del suo chiarimento, non era quello che intendevo dire». Dopo il briefing, Spicer ha cercato ancora di aggiustare il tiro con una dichiarazione scritta: «In nessun modo volevo cercare di diminuire l’orrenda natura dell’Olocausto, ho cercato di fare una distinzione con la tattica di usare aerei per sganciare armi chimiche su centri abitati, ogni attacco di innocenti è riprovevole e non giustificabile». Come ricorda il sito israeliano Ynet, le parole e il paragone poco felice di Spicer arrivano nel secondo giorno del Passover, la Pasqua ebraica, ed giorno dopo che la Casa Bianca ha ospitato una cena del Seder pasquale a cui, stando alle foto pubblicate sui social non avrebbe però partecipato il presidente Trump, a differenza di quanto faceva Barack Obama che ha iniziato questa tradizione.

Infine, le scuse di Spicer: «Mi sono sbagliato a dare un riferimento inappropriato ed insensibile all’Olocausto per il quale, francamente, non ci sono paragoni» con la situazione attuale,

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