Hit parade delle news: le notizie più lette dagli italiani sono quelle politiche
Le notizie più lette dagli italiani sono quelle di politica. Subito dopo seguono le notizie sull’ambiente: vengono addirittura prima delle news legate ai grandi problemi socioeconomici, arte e spettacolo, stili di vita e sport. Non solo: gli italiani lamentano anche di trovare le notizie ambientali agli ultimi posti nella frequenza o nella visibilità dei temi trattati da notiziari tv, stampa cartacea e web. A rilevarlo è l’indagine “Newsparade. Il buon giornalismo, la hit delle notizie”, realizzata da Swg per il Premio Luchetta e che sarà presentata il 21 aprile. Nella hit delle notizie che interessano di più agli italiani, è la politica ad occupare il primo posto (47% delle preferenze), seguita da ambiente (38%) e cronaca italiana (38%), i grandi problemi socioeconomici come immigrazione e povertà (36%), le arti (cinema, teatro, musica e mostre, con 33%), confronto di idee, opinioni e riflessioni (32%), innovazione (32%), stili di vita (alimentazione, moda, costume, con il 31%), il mondo del lavoro (31%). Lo sport si ferma al 28%, la politica estera al 20%, la finanza al 14%.
Notizie, le donne sono più attente alla cronaca
Tra uomini e donne, però, le preferenze variano: i primi sono più attenti a sport, finanza e politica; le seconde agli eventi di cronaca, alle notizie che toccano la vita delle persone e alle novità legate all’universo culturale. Dato certo non trascurabile è quello anagrafico: fra gli over 55 ben 6 italiani su 10 si concentrano sulle news legate alla politica nazionale. Ma quali sono le fonti a cui si fa più ricorso per essere sempre aggiornati? Per quasi un italiano su tre la tv resta riferimento immediato e affidabile: per il 32% nel caso avvenimenti esteri, per il 30% nel caso della cronaca italiana, per il 28% nel caso della politica, per il 25% rispetto ai temi sociali e solo per il 21% in rapporto all’economia. Al secondo posto, per una fascia che gravita dal 19% al 13% sulla base dei temi, l’affidabilità della fonte premia i quotidiani online. Ma è interessante osservare anche il ‘combinato disposto’: i quotidiani nella loro dimensione cartacea più web reggono la concorrenza della tv e il dato d’insieme risulta più consultato sui temi della politica e dell’economia.
Le breaking news
Questo scenario cambia tuttavia all’irrompere di una breaking news, come nel caso di catastrofi o attentati terroristici: in questo caso gli italiani fanno affidamento soprattutto sulle news tv (quasi 7 su 10), mentre i siti dei quotidiani e i social network si spartiscono la fetta residua. Passata l’emergenza e appresa la notizia, per approfondirla si resta davanti alla tv o sui siti dei quotidiani (1 italiano su 2), ma anche i social network si dimostrano competitivi.
Il buon giornalismo
Ma nei fatti, oggi, cosa si intende per “buon giornalismo”? Per 9 italiani su 10 è la capacità di approfondire la notizia, mentre 1 italiano su 2 ritiene che non abbia alcuna importanza la capacità del giornalista di dare una propria interpretazione dei fatti. Il 92% degli intervistati ha deprecato la tendenza a caricare l’informazione di elementi che “accrescono la reazione emotiva”. Gli italiani, poi, danno i voti: il 56% ha ancora fiducia nel giornalismo, ma quasi 6 italiani su 10 (59%) affermano che i media non svolgono bene il loro compito di fornire un’informazione adeguata e libera. Sono i giornali di carta a vincere il primato nella percezione dei cittadini, con il 71% di affidabilità secondo gli intervistati, mentre le tv e la radio seguono appena dietro, totalizzando il 67%. Fanalino di coda nel buon giornalismo percepito sono i talk show, dietro persino i social network.