Festa della cannabis a Milano con la benedizione di Sala: “Mi facevo le canne anch’io “

20 Apr 2017 17:51 - di Guido Liberati

Alla fine è arrivato anche il Festival della cannabis a Milano, con tanto di benedizione laica del sindaco Giuseppe Sala. “Se mi sono fatto qualche canna?” «Certo, sono stato giovane anch’io», ha risposto il primo cittadino. L’iniziativa «all’apparenza innocua» organizzata oggi nel capoluogo lombardo, in occasione della Giornata mondiale della cannabis,  «rappresenta un incentivo al consumo di cannabis – denuncia la Lega – e suona come uno schiaffo alle comunità terapeutiche di recupero che hanno recentemente lanciato l’allarme di ritorno a scenari da anni ’80, per la facilità con cui oggi ci si può procurare una dose di eroina a pochi euro, al consumo della quale si arriva nel 90% dei casi dopo esser passati dall’uso di hashish o marijuana».

De Corato: “La festa della cannabis? Una vergogna”

Durissima la posizione di Fratelli d’ìItalia. «Anche se i dati non sembrano essere paragonabili all’era dell’eroina di massa, Milano vive un’emergenza droga paragonabile a quella degli anni ’70 e l’eroina è tornata prepotentemente alla ribalta», ricorda l’ex vicesindaco di Milano, Riccardo De Corato. Eppure, osserva l’esponente di Fratelli d’Italia «la priorità oggi per Sala è far fare ai partecipanti dell’HempFest due canne indisturbati, forse perché i suoi alleati, a cominciare da Marco Cappato che oggi ha inscenato una pagliacciata davanti alla Regione simulando la semina della marijuana, sono a favore della festa e magari vi parteciperanno».

“Chi difende la cannabis giustifica una cultura di morte”

Non nasconde la preoccupazione Roberto Mineo, presidente del Centro Italiano di Solidarietà don Mario Picchi, interviene in maniera molto decisa sulla Giornata mondiale della cannabis in corso a Milano. coloro che portano avanti istanze pro cannabis nel nome di un libero arbitrio inconsistente con diritto della collettività, coloro che propongono la legalizzazione per contrastare la criminalità organizzata, coloro che propongono la legalizzazione della produzione e del commercio della droga nella speranza di trarne profitto, tutti coloro che con la scusa di giustificare l’ingiustificabile finiscono con l’accettare l’inaccettabile, ebbene tutti costoro diventeranno parte del problema droga e se ne dovranno assumere in toto la responsabilità civile e politica».

 

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