Etiopia, ha causato 700 morti la protesta dell’etnia degli Oromo
Quasi 700 persone sono state uccise nelle violenze che hanno scosso l’Etiopia negli ultimi 16 mesi. Lo sostiene una relazione presentata al parlamento dalla Commissione etiope per i diritti umani (Cedu), secondo sui le forze di sicurezza hanno usato una “forza proporzionata” nella repressione delle proteste scoppiate da novembre 2015, in particolare nella regione di Oromia, che comprende la capitale Addis Abeba, dove il gruppo etnico degli Oromo si sente escluso dal potere politico ed economico. Secondo il rapporto, che arriva tre settimane dopo la proroga di ulteriori quattro mesi dello stato di emergenza, almeno 669 persone sono state uccise in scontri, durante i quali fabbriche, sedi aziendali e veicoli sono stati distrutti o danneggiati. Gli Oromo sono un’etnia diffusa in Etiopia e in Kenya. Prima erano conosciuti anche col nome di Galla, ma oggi è considerato insultante. In Etiopia gli Oromo sono il primo gruppo etnico, con un numero di circa 24 milioni di persone. Gli Oromo non seguono un’unica religione: sono indifferentemente islamici, cristiani ortodossi, copti o animisti. Gli Oromo hanno diversi partiti politici, più che altro tendenti all’indipendentismo; oggi un loro partito è nella coalizione di governo. La regione dove abitano, al centro dell’Etiopia, come detto, si chiama Oromia.