Erdogan premiato dal voto all’estero: in Germania oltre il 60% di Sì
E’ stato il voto all’estero a regalare il maggior successo a Recep Tayyip Erdogan a conclusione di una intensa campagna elettorale che ha puntato molto sulla diaspora turca e durante la quale non sono mancate tensioni con alcuni Paesi europei per la cancellazione dei comizi di ministri e politici turchi. Dalla Germania all’Olanda, passando per Austria e Belgio il Sì ha superato il 60%, andando in molti casi anche oltre, mentre la riforma è stata bocciata dai turchi residenti in Svizzera.
Secondo i dati diffusi nella notte dall’agenzia di stampa ufficiale turca Anadolu e rilanciati dalla tedesca Dpa, in Germania, dove risiede la più grande comunità turca all’estero (1,4 milioni gli aventi diritto), il 63,1% degli elettori ha detto Sì alla riforma costituzionale che assegna ampi poteri al presidente dopo che per settimane Erdogan ha ripetuto paragoni con il “nazismo”, accusando a Berlino di essere “complice dei terroristi”.
In Austria e in Belgio , hanno creduto nella riforma rispettivamente il 73,5% e il 75,1% degli elettori. In Olanda ha votato per il Sì il 71% degli aventi diritto, mentre in Svizzera solo il 38% si è espresso a favore del passaggio al sistema presidenziale. Il voto all’estero (gli aventi diritto sono circa 2,9 milioni su un totale di 55,3 milioni di elettori) si è concluso lo scorso 9 aprile e, stando ai dati ufficiali, circa il 59,2% degli elettori ha sostenuto le riforme volute da Erdogan.