Emiliano “nasconde” la tessera del Pd: il Csm lo mette sotto accusa
Emiliano sotto torchio: una nuova contestazione – che il gergo giuridico definisce «incolpazione» – va a integrare le altre, quelle per cui il presidente della Regione sta affrontando un procedimento davanti alla commissione disciplinare del Csm.
Nuova tegola su Michele Emiliano
Nuova tegola – e nuova contestazione – sul governatore della Regione Puglia e candidato alla segreteria del Pd Michele Emiliano, magistrato in aspettativa, da parte della procura generale della Cassazione nel corso dell’udienza disciplinare a Palazzo dei Marescialli. La nuova «incolpazione», allora, riguarda l’attività svolta fino a oggi anche nella veste di candidato segretario del Pd. Il pg Carmelo Sgroi, infatti, ha spiegato che la contestazione suppletiva – cioè la nuova recriminazione giuridica in punta di codice addebitata al governatore dem – è stata presentata a «garanzia dell’incolpato» e riguarda anche la partecipazione alla corsa per la segreteria del Pd, che presuppone l’iscrizione al partito, ossia, il tesseramento al Pd. A difendere Emiliano davanti alla sezione disciplinare di Palazzo dei Marescialli c’è il procuratore capo di Torino Armando Spataro il quale, andando dritto al nocciolo del problema, ha chiesto al Csm di sentire altri magistrati fuori ruolo. E a sostegno della sua argomentazione giurida sembra abbia fatto espressamente i nomi di Felice Casson, Caterina Chinnici, Stefano Dambruoso, Donatella Ferranti, Anna Finocchiaro e Doris Lo Moro, Cosimo Ferri e Domenico Manzione, Vania Contrafatto. «Tutti magistrati che si trovano in una situazione assimilabile a Emiliano», ha ribadito Spataro, spiegando che «non si tratta di una chiamata in correità»…
E il Csm riniva all’8 maggio, quando…
Quindi, dopo l’affondo in punta di fioretto, la difesa di Emiliano ha chiesto un rinvio. Rinvio che la sezione disciplinare del Csm ha calendarizzato per maggio, esattamente per l’8 maggio, quando è previsto che il procedimento disciplinare a carico del presidente della Regione Puglia e candidato segretario del Pd Michele Emiliano, che attualmente è magistrato fuori ruolo, riprenda il suo corso. Rinvio fissato, respinta invece l’istanza avanzata dalla difesa di Emiliano per l’ascolto dei nove magistrati fuori ruolo. Totto ok? «Tutto tranquillo. Sono le regole del processo», ha solomonicamente commentato il presidente della Regione Puglia e candidato alla segreteria del Pd, Michele Emiliano, incassato il colpo e appena lasciato Palazzo dei Marescialli al termine dell’udienza. Una risposta che, in considerazione del fatto che il rinvio del procedimento all’8 maggio, quando le primarie del Partito Democratico si saranno già celebrate, non è suonata come del tutto spontanea. Almeno non a chi a Emiliano ha rivolto la spinosa domanda…