Due mesi fa uccise il padre con una fucilata: il giudice l’ha già scarcerato
Ha ucciso il padre e due mesi dopo il delitto ottiene gli arresti domiciliari: Giacomo Ciriello, 18 anni, è stato trasferito dal carcere di Arezzo in una casa-famiglia di Prato. Il gip del Tribunale di Arezzo ha accolto la richiesta presentata dal suo avvocato Stefano Del Corto. Secondo il giudice Anna Maria Loprete, serve un luogo per curare il diciottenne, che finora non ha mai spiegato perchè ha ucciso il padre con una fucilata al volto. Il pm Laura Taddei aveva espresso parere negativo, ritenendo adeguata la custodia cautelare in carcere. Il delitto avvenne la notte del 26 febbraio scorso a Lucignano.
Il movente dell’omicidio del padre è ancora ignoto
Il 18enne attese il rientro a casa del padre, Raffaele Ciriello, 51 anni, fabbro di professione, e sul terrazzo di casa gli sparò. Poi telefonò ai carabinieri per autodenunciarsi. Nei giorni precedenti all’omicidio, Giacomo Ciriello aveva avuto un violento litigio con la mamma, che si sarebbe rifiutata di ricevere nelle visite che gli erano consentite. La separazione dei genitori sarebbe stata per il ragazzo un trauma che fin dal piccolo lo avrebbe segnato profondamente.