Cnn, Assad e la “fonte ufficiale”: e se l’intercettazione rimanesse presunta?
Da noi càpita che una intercettazione si legga prima sulla stampa. Spesso. Ma che succede se ad intercettare sono gli americani? E se dalle intercettazioni non trapela un bel niente? Si scrive e se ne parla lo stesso, ovvio. In queste giornate pre-pasquali sta emergendo una fattispecie di intercettazione diversa dalle nostre, da quelle che, ormai quasi quotidianamente, siamo abituati a leggere sui nostri giornali. È l’intercettazione descritta per conto terzi. L’intercettazione riferita, presunta. Insomma, una intercettazione in salsa americana. Che, è ovvio, essendo statunitense è del tutto diversa dall’italiana. Meno sofisticata. Intanto, se ne avvale un solo destinatario: nel caso che prendiamo in esame, la Cnn. E, poi, non ce n’è traccia. Nessuna trascrizione, nessuna bobina, nessuna chiavetta o altra diavoleria tecnologica fornita ai giornalisti. Trattasi di una intercettazione che potremmo definire “sulla parola”. Quella cioè che sarebbe stata riferita da una “fonte ufficiale” alla testata giornalistica (alla Cnn, appunto). Che così, diventa vera, reale. E produce pure reazioni impegnative. Tipo i 59 missili tomahawk lanciati l’altra notte da navi americane. Parliamo ovviamente della notizia che campeggia su tutti i nostri siti e su tutti i nostri giornali: la presunta intercettazione delle comunicazioni militari siriane che proverebbero la responsabilità nell’attacco chimico a Idlib. L’emittente Usa Cnn lancia la notizia e il mondo fa da gran cassa. Verificare è praticamente inutile: c’è l’intercettazione. Lo dice la Cnn. Perciò è vero. E per rendere ancor più credibile il racconto la medesima “fonte ufficiale” avrebbe aggiunto, sempre alla Cnn, che i siriani sono piuttosto fessi, mentre i russi è probabile che siano più attenti nell’evitare che le proprie comunicazioni vengano intercettate. Comunque il can-can è stato immediato. Ma un conto è parlare di intercettazioni, altro è leggerne. Verificarne l’esistenza. Perché è un guaio se l’intercettazione rimane presunta. È per questo che, già da due giorni, attendiamo con trepidazione di leggere un brogliaccio, una riga, un qualcosa che dia sostanza all’intercettazione annunciata dalla “fonte ufficiale” alla Cnn. Una cosa è certa: qui da noi non sarebbe potuto succedere.