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“Boicotta i negozi stranieri”. A Roma spuntano i manifesti anti-immigrati

“Boicotta i negozi stranieri”. A Roma spuntano i manifesti anti-immigrati

Home livello 2 - di Guido Liberati - 15 Aprile 2017 - AGGIORNATO 15 Aprile 2017 alle 18:32

Accade a Tor Bella Monaca, estrema periferia romana, una delle più degradate, dove i negozi degli immigrati hanno preso il sopravvento sulle attività degli italiani. Sui negozi di romeni, cinesi e africani, le comunità più presenti nella banlieu capitolina, spuntano come funghi manifesti artigianali (in realtà delle semplici fotocopie in A4). La scritta è lapidaria: “Aiuta il tuo popolo. Boicotta i negozi stranieri. Sostieni le attività commerciali italiane del tuo quartiere”. La firma è di Azione frontale, sigla che fa riferimento alla galassia di destra.

I manifesti a Tor Bella Monaca: “Boicotta i negozi stranieri”

A denunciare il fatto il quotidiano La Repubblica, che ha ricordato il contesto dove spuntano questi manifesti. «Qui, in questo Municipio, si registra il reddito pro-capite più basso della città e la dispersione scolastica più alta». Inoltre, la zona tra Torre Angela e Tor Bella Monaca è «famosa per il pessimo stato delle sue strade (voragini e rattoppi sono il biglietto da visita del quartiere) e nota alle cronache per essere una delle principali piazze di spaccio della capitale, teatro a giorni alterni di blitz antidroga».

Il comunicato di Azione frontale sulla campagna “Boicotta i negozi stranieri”

Sulla pagina Facebook di Azione Frontale è stato pubblicato un comunicato di risposta all’articolo di Repubblica. «Non siamo un movimento razzista o xenofobo ma identitario nazionalista d’ispirazione cattolico-fascista. Il razzismo di sangue non ci appartiene, noi siamo per la difesa dell’identità e cultura del nostro popolo e l’azione della scorsa sera ne è la dimostrazione. L’iniziativa è stata fatta e pensata per sensibilizzare i cittadini del nostro municipio a comprare nei negozi italiani, i quali, stretti quotidianamente da una pressione fiscale altissima si trovano a dover chiudere le proprie attività; al contrario i negozi stranieri aprono ed nella maggioranza dei casi evadono le tasse ed in questo modo possono proporre prezzi più bassi delle attività italiane. Tutto questo grazie alla politica buonista e incosciente dei nostri politici. Comprare in un attività italiana significa rimettere in moto l’economia statale con servizi, moneta e lavoro, ma sopratutto si aiuta una famiglia italiana che viene schiacciata quotidianamente dalla mala amministrazione del nostro Paese». 

 

 

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15 Aprile 2017 - AGGIORNATO 15 Aprile 2017 alle 18:32