Anche la Cina vieta burqa, barba lunga e velo: stop all’estremismo islamico
Niente velo e burqa. Ma non solo. Anche la Cina adotta misure contro il radicalismo islamico. Pechino ha introdotto restrizioni nella regione a maggioranza musulmana dello Xinjiang nel quadro della sua campagna contro l’islamismo: proibita la barba “particolarmente” lunga e il velo in pubblico, il rifiuto di guardare la televisione di stato, sposarsi solo con cerimonia religiosa. La notizia è stata resa nota dalla Bbc. I dipendenti di imprese pubbliche come stazioni ferroviarie e aeroporti, sono anche richiamati a “dissuadere” chi vi accede, se con il corpo completamente coperto, con il velo a coprire il viso. E a darne notizia alla polizia.
Niente velo e burqa in pubblico, le misure dell’Austria
Una misura analoga è stata presa nei giorni scorsi dall’Austria. Vienna, dopo mesi di trattative e di dibattito ha vietato il velo in pubblico e ora si prepara a bandire la distribuzione del Corano e a rendere obbligatoria la frequentazione di corsi di lingua e cultura tedesca per i profughi nel primo anno del loro arrivo nel paese. «Solo in questo modo le persone potranno elaborare il rispetto verso la società», ha dichiarato a riguardo Sebastian Kurz (Oevp), ministro degli Esteri e dell’Integrazione. Il provvedimento prevede in particolare il divieto del burqa e di qualsiasi altro tipo di velo che copra il viso delle donne nei luoghi pubblici.