Movida: la Raggi copia l’ordinanza di Alemanno. Lui fu chiamato “sceriffo”. E lei?
Arriverà presto a Roma la nuova ordinanza anti-alcol e con una novità: il limite orario per il consumo di bevande alcoliche su area pubblica coinvolgerà tutti i Municipi. La nuova ordinanza, che arriverà prima dell’estate a firma del sindaco Virginia Raggi e su cui è al lavoro il Campidoglio, sarà frutto di una mappatura delle strade più a rischio già avviata in collaborazione con i Municipi e le forze dell’ordine.
In un post su Facebook l’assessore al Turismo Adriano Meloni ha difeso l’iniziativa, spiegando che la sicurezza è al primo posto nei pensieri dell’amministrazione: “Romani e turisti – scrive Meloni – hanno diritto a trascorrere le notti all’aperto in assoluta sicurezza e serenità. Sicurezza e serenità che non possono essere messe a repentaglio dell’abuso di alcol e dell’inciviltà altrui. Quest’anno il lavoro di mappatura delle aree che saranno incluse nell’ordinanza anti-alcol è iniziato tempestivamente per identificare tutte le zone interessate”. “Sono in fase di ricognizione da parte della Polizia Locale le segnalazioni relative alle vie e alle piazze maggiormente colpite dai problemi, anche alla luce di quanto richiedono Municipi e residenti – aggiunge – Non si vuole criminalizzare l’alcol e il suo consumo moderato e responsabile, ma mettere un freno a fenomeni pericolosi che possono colpire tutti, a partire dai più giovani, che sono anche i più esposti ai rischi. La sensibilizzazione, in questo senso, è fondamentale, al pari dei controlli. Ma chi trasgredisce alle regole di convivenza civile va punito”.
Il pensiero corre ad un’analoga ordinanza voluta dall’allora sindaco Gianni Alemanno: era il 2012 e con quel provvedimento viene vietata la «vendita al dettaglio , o per asporto, di bevande alcoliche dopo le ore 23 nonché la somministrazione ed il consumo di bevande alcoliche su strade pubbliche o aperte al pubblico transito dalle ore 23 alle ore 6 in specificati quartieri della città». L’idea che ispirava l’ordinanza non era dissimile da quella difesa dall’assessore della giunta Raggi: la sicurezza dei cittadini come primo elemento da difendere. Eppure all’epoca si scatenarono contro Alemanno polemiche a non finire. L’accusa era sempre la solita: sindaco “sceriffo”. Ma evidentemente anche le giunte successive non hanno saputo escogitare di meglio per arginare la sregolata movida romana.