Virus e vaccini, l’ordine del Medici: ora si temono casi di polio e difterite

17 Mar 2017 18:05 - di Lara Rastellino

Medici, associazioni, cittadini: dopo i dati diffusi dal ministero della Salute, relativi alla recrudescenza di morbillo in Italia, ora si teme fortemente anche per altre malattie che si pensavano debellate da tempo e di cui la vaccinazione eviterebbe il rischio di contagio e diffusione. A partire, proprio dalla Federazione degli Ordini dei medici che, ancora una volta in queste ore hanno dichiarato: «Come medici, prima ancora che come Ordine, siamo seriamente preoccupati: ci aspettiamo un caso di poliomielite o di difterite da un momento all’altro».

L’Ordine dei medici: «Ora temiamo polio e difterite»

Così si è espresso alzando se possibile – dopo i moltissimi casi di meningite dei mesi scorsi e la recrudescenza del morbillo in Italia, dati gli ultimi ricoveri di questi giorni – il Comitato centrale della Federazione nazionale degli Ordini dei medici, riunito oggi a Roma, che nel commentare i dati diffusi ieri dal ministero della Salute sul ritorno di una malattia esantematica che si credeva debellata, ha sostenuto: «Impossibile non correlare questo aumento abnorme con il calo delle coperture vaccinali, in gran parte dovuto al numero crescente di genitori che rifiutano, contro le evidenze scientifiche consolidate ,di vaccinare i loro figli, mettendo a rischio non solo quei bambini, ma i loro compagni di asilo, scuola, giochi, parenti e tutta la popolazione».

Il monito: basta demonizzare la vaccinazione

Non solo: dopo i genitori, ha osservato sempre la Fnomceo, commette infrazione deontologica anche il medico che sconsiglia il ricorso al vaccino senza un motivo valido. «Anche noi medici dobbiamo farci un serio esame di coscienza: ogni volta che senza una valida controindicazione sconsigliamo la vaccinazione, anche solo non dando noi per primi l’esempio, e ancor più quando sistematicamente svalutiamo questa pratica, giocando sulle paure e sulle emozioni che sono naturali per qualsiasi genitore». «Ci rivolgiamo quindi a tutti i genitori, a tutti i cittadini – ha concluso la Fnomceo – è con loro che vogliamo e dobbiamo ricostruire un’alleanza a tutela della salute di tutti».

 

 

 

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