Uomini e topi: una convivenza tra amore e odio lunga 15mila anni
Uomini e topi: un rapporto di odio e amore che dura da 15 mila anni. È allora che sono comparsi i primi antenati degli attuali roditori, sinonimo di scarsa igiene
quando infestano case o strade e parchi cittadini, ma anche utilizzati dalla ricerca scientifica nella versione cavie di laboratorio, protagonisti di tanti cartoon e addirittura accolti in famiglia come pet domestici. A ridatare la relazione, anticipandola all’èra pre-agricola, è uno studio pubblicato su Pnas, basato sull’analisi
di resti di denti trovati in un sito archeologico localizzato nella regione del Levante (Mediterraneo orientale). Gli autori del lavoro ritengono che i primi roditori si siano insinuati negli insediamenti della zona per rubare cereali selvatici e semi che gli uomini raccoglievano e stoccavano. In seguito si sono evoluti in topi domestici, sfruttando cibo e riparo nelle abitazioni umane. “E oggi hanno colonizzato praticamente ogni angolo del pianeta – spiega Thomas Cucchi del Museo nazionale di Storia naturale di Parigi, autore del lavoro, citato dalla Bbc online – diventando quasi onnipresente come gli esseri umani, nonché una delle specie di mammifero più invasive”. I topi, sottolinea l’esperto, hanno cominciato a convivere con l’uomo “non appena abbiamo iniziato a costruire case e cioè 15 mila anni fa”. Allora le abitazioni erano rotonde, fabbricate con pietra e fango, e gli uomini erano cacciatori-raccoglitori di farro, orzo, cervi e cinghiali. È in questo habitat che i primi roditori hanno prosperato, grazie all’abbondanza di cibo e alla carenza di predatori. Il tutto prima che cani e gatti entrassero in scena, anche se pare che da lì a poco lo abbiano fatto. Nel sito scandagliato da Cucchi e colleghi, infatti, sono state ritrovate anche le prime prove dell’addomesticamento del migliore amico dell’uomo: in una sepoltura, il defunto cullava un cucciolo.