Trump blinda gli Stati Uniti: niente visto d’ingresso a chi non è “trasparente”

24 Mar 2017 11:14 - di Robert Perdicchi

Gli Stati Uniti si blindano, con un giro di vite anche sugli ingressi da Paesi non islamici. L’amministrazione Trump ha dato disposizioni alle ambasciate di usare criteri più severi nel concedere i visti d’ingresso negli Stati Uniti. Lo scrive oggi il New York Times rivelando che la scorsa settimana il segretario di Stato Rex Tillerson ha inviato cablogrammi diplomatici in cui si danno istruzioni agli uffici consolari di adottare misure aggiuntive, che comprendono anche il controllo dei social media, nel considerare le richieste. Le nuove regole non saranno però in generale applicate ai cittadini dei 38 Paesi che partecipano al visa waiver program, che permette l’ingresso senza visto per turismo ed affari fino a 90 giorni, a cui partecipano la maggior parte dei Paesi europei, tra i quali l’Italia, l’Australia, la Nuova Zelanda, il Giappone e la Corea del Nord. Al programma non partecipa nessun Paese del Medio Oriente o dell’Africa. Entrambi i decreti esecutivi con cui Donald Trump ha cercato di fare entrare in vigore lo stop all’ingresso di cittadini prima 7 e poi di 6, con l’esclusione dell’Iraq dalla lista nera, Paesi musulmani sono stati bloccati dai giudici. 

Trump ordina un giro di vite su chi è stato in Paesi a rischio

Ma con i quattro cablogrammi, inviati tra il 10 e il 17 marzo, alle sedi diplomatiche all’estero in ottemperanza di un memorandum del presidente Trump del 6 marzo, il dipartimento di Stato intende quindi imporre regole più severe ad un numero maggiore di Paesi, una mossa che potrebbe quindi rendere più difficile l’ingresso negli Stati Uniti a milioni di persone. Le indicazioni inviate ai consolati comprendono la richiesta di domande molto più specifiche e dettagliati sul passato – compresa la lista degli impieghi avuti e dei viaggi fatti negli ultimi 15 anni – del richiedente ed il controllo obbligatorio dei suoi social media, in particolare se la persona interessata è mai stata in una zona controllata dallo Stato Islamico. Nel 2016 gli Stati Uniti hanno concesso 10 milioni di visti. “Gli uffici consolari non devono esitare a rifiutare il visto per i casi in cui si presentano preoccupazioni sulla sicurezza – ha scritto il segretario di Stato – tutte le decisioni riguardo ai visti sono decisioni di sicurezza nazionale”.

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