Pop corn e patatine: occhio ai contenitori. Ci sono sostanze nocive

2 Mar 2017 15:45 - di Redazione

Sostanze nocive alla salute in alcuni imballaggi comunemente usati per gli alimenti nei fast food: lo denuncia Altroconsumo che ha condotto per l’Italia con altre quattro associazioni indipendenti europee Danish consumer council (Danimarca), Deco (Portogallo), Ocu (Spagna) e Test-Achats (Belgio) test di laboratorio sugli imballaggi alimentari utilizzati nelle pizzerie nei fast food. Le analisi hanno documentato la presenza di Pfas, sostanze fluorurate usate per rendere impermeabile al grasso e all’acqua gli imballaggi per alimenti, in vari contenitori: da quelli per l’hamburger, alle patatine fritte, ai panini imbustati, ai muffin, al cartone della pizza, fino ai popcorn.
Un risultato che ha spinto l’Associazione a scrivere ai parlamentari Ue e al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, affinché vengano prese misure a tutela dei consumatori.

Dai test in laboratorio di 65 campioni di imballaggi alimentari, di cui 13 di provenienza italiana, risulta che i composti fluorurati “sono intenzionalmente usati per il trattamento delle superfici degli imballaggi in carta e cartone”. Il tenore in fluoro organico “eccede in 63 campioni su 65 il valore limite raccomandato dall’Autorità danese per la sicurezza alimentare, all’avanguardia sulla tutela della salute dei consumatori”. E sono state rinvenute “sostanze tossiche in metà dei campioni esaminati”, alcune nell’elenco europeo delle sostanze estremamente problematiche (Substances of very high concern), come il Pfoa, composto chimico che riduce la fertilità e danneggia il feto.

“L’autorità per la sicurezza alimentare in Danimarca- spiega Altroconsumo –  ha posto limiti stringenti, ma nel resto d’Europa li ingeriamo senza regole, perché sono ovunque”. L’associazione ha ricordato che il 6 ottobre scorso il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione sull’attuazione del Regolamento comunitario riguardante i materiali e gli oggetti destinati al contatto con gli alimenti. Del resto esistono già in commercio imballaggi alternativi più sicuri che potrebbero essere adottati dal sistema. 

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