«Lui non è mio padre». Profugo arrestato a Viterbo per tratta di minori
C’è un mistero e una storia di un possibile rapimento, anzi, peggio, di una tratta internazionale di minori, intorno a una vicenda che si è verificata a Viterbo, dove una ragazzina di dieci anni sostiene di non essere, in realtà, la fglia di un profugo nigeriano richiedente asilo che vorrebbe portarla all’estero. La polizia ha creduto alla bambina e il nigeriano, ospite da mesi a Viterbo, è stato arrestato dalla polizia con l’accusa di essere un trafficante di minori. «Non è lui mio padre e non voglio andare in Germania, ma restare a Viterbo per poter andare a scuola», ha detto la ragazzina,come riporta nelle pagine di cronaca di Viterbo dal Messaggero.
Il profugo voleva raggiungere la Germania
Il papà e la bambina erano diretti in Germania, meta finale di “consegna” della bambina, che sarebbe stata venduta in Africa dalla famiglia ai trafficanti di minori. Ma sono padre e figlia o lui è un trafficante di minori e lei una vittima? La bambina, ospite nel centro di accoglienza in via Emilio Bianchi, era arrivata mesi fa nella Tuscia insieme all’uomo che dichiarava di essere suo padre, poi avevano tentato di passare la frontiera con la Svizzera ed erano stati bloccati, quindi tornati in Italia, scoppia il caso, con le accuse della figlia. «Sono partita dal mio villaggio in Nigeria con quella persona che non è mio padre. Siamo molto poveri e alla mia famiglia hanno dato dei soldi per portarmi fino in Germania da una famiglia, così ci hanno detto. Come per molte delle altre mie sorelle. Ma io sto bene a Viterbo, non ci voglio più andare con lui», ha detto la ragazzina, come riporta il Messaggero. Intanto la bambina è stata affidata a una famiglia in attesa che si chiarisca la posizione del presunto padre.