Livorno, case popolari a 13 euro al mese. Denunciati due marocchini

13 Mar 2017 10:41 - di Redazione

Case popolari e false autocertificazioni: succede a Livorno dove sono stati denunciati due assegnatari di alloggio al canone mensile di 13 euro (due fratelli marocchini, commercianti ambulanti), con reddito di impresa per 44.000 euro e intestatari di 8 autoveicoli. Sanzioni amministrative a carico di altre 34 persone.

Case popolari, false dichiarazioni di reddito

È il risultato di un’operazione del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Livorno. Dopo i  riscontri per verificare la congruità dei redditi indicati nelle autocertificazioni biennali presentate da una serie di assegnatari di case popolari, i militari hanno riscontrato 35 casi di dichiarazioni false (circa il 50% del totale riscontrato) e altrettanti ipotesi di malversazione ai danni dello Stato, «per aver conseguito indebitamente un illegittimo beneficio con un danno complessivo pari ad oltre 24mila euro». Con l’autocertificazione di redditi nulli l’assegnatario può beneficiare del pagamento del canone minimo mensile pari ad euro 12,91.

Denunciati due marocchini

L’episodio più grave dello scandalo livornese riguarda due assegnatari denunciati all’autorità giudiziaria; si tratta di due fratelli marocchini, appartenenti a un nucleo familiare di sei persone, a cui è stato assegnato, nell’agosto 2012, un alloggio popolare nel comune di Cecina. A fronte dell’assegnazione, il 20 dicembre 2013, è stata presentata un’autocertificazione, relativa all’anno d’imposta 2012, in cui è stato attestato falsamente dai due fratelli lo stato di disoccupazione, pur avendo conseguito, in quell’anno, un reddito di impresa complessivo pari a 44 ila euro, frutto dell’esercizio di due separate attività di ambulante nel settore dell’abbigliamento. Peraltro, il nucleo familiare risulta intestatario di ben otto autoveicoli, tra cui quattro autovetture acquistate (usate) nel 2013, di cui due furgoni e un Mercedes Classe A. Sulla base di questo reddito, il nucleo familiare avrebbe dovuto corrispondere alla Casalp spa, per l’alloggio assegnato, 418 euro mensili, anziché l’importo minimo previsto dal regolamento.

Lo scandalo di Piombino

Due altri nuclei familiari, assegnatari  di due alloggi popolari a Piombino, con redditi complessivi superiori a 17 mila euro, avrebbero dovuto corrispondere mensilmente un affitto di circa 100 euro. In particolare, un assegnatario di Piombino, all’epoca dell’autocertificazione prodotta con redditi zero, era inserito in un nucleo familiare di 4 persone, con un figlio dipendente di una nota azienda locale operante nel settore della siderurgia. L’altro assegnatario, invece, fa riferimento sempre ad un nucleo familiare di quattro persone, in cui la moglie e il marito sono risultati dipendenti di un negozio di biancheria e di un’impresa di impianti elettrici. 

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