La Lombardia non ci sta: “Un singolo caso non infangherà il nostro modello”

24 Mar 2017 19:40 - di Redazione

“Stiamo collaborando con la magistratura” milanese che indaga sul primario ortopedico arrestato, “fornendo tutta la documentazione necessaria. E se si dovesse arrivare al rinvio in giudizio, noi saremo parte civile. È nostro dovere difendere il buon nome della sanità lombarda e dei tantissimi medici. Fanno un lavoro straordinario che richiama persone da tutto il resto d’Italia, e non possono essere infangate dal comportamento delittuoso e criminale di un singolo”. Così Giulio Gallera, assessore al Welfare della Regione Lombardia, in merito all’arresto di Norberto Confalonieri dell’ospedale Gaetano Pini, con le accuse di corruzione, turbativa d’asta e lesioni. “Quello che sta emergendo è assolutamente sconcertante – afferma Gallera – e, qualora venisse provato e confermato, infanga lo straordinario lavoro che i nostri medici compiono quotidianamente. I fatti che stanno emergendo – precisa – appaiono comunque legati in via prioritaria al fatto che i medici sono gli unici che detengono la facoltà di scegliere i dispositivi protesici più adatti a un determinato paziente, secondo il principio di infungibilità”. “L’utilizzo e l’acquisto delle protesi da parte delle aziende sanitarie – osserva l’assessore – è una questione molto delicata su cui da tempo poniamo la nostra attenzione. Negli anni – ricorda – abbiamo messo in campo alcune azioni, come le valutazioni sulla fungibilità del dispositivo da parte del clinico che deve motivare la sua scelta, o come gli accordi quadro che devono rispettare principi di trasparenza, concorrenza, rotazione. Nel 2015 abbiamo inoltre pubblicato un bando di gara tramite Arca (Azienda regionale centrale acquisti, ndr) di rilevanza comunitaria a procedura aperta per la fornitura di protesi ortopediche per tutti gli enti sanitari della Lombardia, che viene svolta per la prima volta a livello aggregato”. “L’iter è però molto lungo – puntualizza Gallera – visto che la procedura si compone di numerosi lotti (55 per l’anca, 20 per il ginocchio, 20 per la spalla, per un totale di 95), per un importo a base d’asta di oltre 46 milioni di euro, e coinvolge un numero altissimo di professionisti al fine di valutare le caratteristiche tecniche di ogni lotto. Con questa gara si assicurerà l’approvvigionamento di tutti gli enti ospedalieri del sistema socio-sanitario lombardo, garantendo una continuità di fornitura e il turnover tecnologico dei prodotti. La conclusione della gara è prevista tra circa 2 mesi”. “Già a partire dal 2014 – aggiunge il titolare della Sanità lombarda – Regione Lombardia ha avviato un programma centralizzato di Health Technology Assessment, di valutazione delle tecnologie sanitarie, messo a sistema con la legge 23/2015. Il programma, coordinato dalla Dg Welfare, è costituito dai componenti di tutte le Commissioni aziendali dispositivi medici delle aziende sanitarie”. “Commissione che – rivela l’assessore – aveva bocciato la richiesta del Cto per conto del dottor Confalonieri, di utilizzo del robot che lo stesso utilizzava presso la clinica San Camillo, perché ha ritenuto non congruo il rapporto costo-benefici”.

(foto varesenews)

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