Iraq, l’Isis vinto non rinuncia al terrorismo vile: bomba a Baghdad
L‘Isis, sconfitto sul campo militare, non rinuncia al terrorismo vigliacco: almeno 23 persone sono morte e altre decine sono rimaste ferite, alcune delle quali gravemente, a causa dell’esplosione di un’autobomba nella zona meridionale di Baghdad. Lo ha riferito l’emittente araba al-Arabiya, citando fonti della polizia nella capitale irachena. L’esplosione, che ha provocato anche, si apprende, il ferimento di 45 persone, è avvenuta in una zona commerciale del quartiere a maggioranza sciita di Amil.
In Iraq a rischio la minoranza yazida
Ma l’Isis non si arrende e perseguita i più deboli: ieri l’attivista yazida Lamiya Aji Bashar, insignita del Premio Sakharov 2016, riconoscimento dal Parlamento Europeo, insieme a Nadia Murad, e da allora impegnata quotidianamente come testimonial della causa Yazida, nel corso di un convegno ha rivelato che “sono 2500 i bambini Yazidi ancora nelle mani del terrorismo islamico: piccoli schiavi che vengono continuamente venduti nelle aree rimaste sotto il controllo dell’Is”, ha dichiarato Aij Bashar. ”Quella del popolo Yazida è una vera e propria diaspora – ha commentato Mirza Dinnay – nella zona d’origine è rimasta solo la metà della popolazione, circa 500mila cittadini. Dal 2014, quando sono cominciate le persecuzioni dell’Isis, il 20% della popolazione è riuscita a scappare in Grecia, Nei Paesi balcanici e soprattutto verso la Germania. Gli altri vivono da sfollati interni nei campi di accoglienza del Kurdistan, in condizioni molto difficili. Una situazione comune a quella delle minoranze cristiane dell’area”.