Giudice minacciato sotto casa: «Tanta paura, mi ha preso per il bavero»

17 Mar 2017 11:33 - di Redazione

«Proprio una brutta avventura, fortunatamente finita bene». Il giudice Tommaso Marvasi, presidente della sezione IX (Imprese), del Tribunale civile di Roma ha raccontato la sua disavventura: un uomo, che conosce e che in passato ha aiutato, lo ha atteso sotto casa lunedì scorso e lo ha minacciato con un coltello da sub. «Si tratta di una persona che diversi anni fa ho aiutato su richiesta di un amico – ha spiegato Marvasi – era malato e l’ho aiutato a tornare ad una vita tranquilla, serena. Doveva prendere dei farmaci dato che si tratta di una persona per così dire “borderline“. Stava bene. È un ex assistente di volo in pensione».

Giudice minacciato: «È un uomo “malato”» 

Marvasi ha continuato il suo racconto: «Ma da tempo si era allontanato ed era andato a vivere fuori Roma, probabilmente ha interrotto le cure, non avrà preso i farmaci, maturando questo odio nei miei confronti, senza motivo. Ripeto è una persona malata, con manie di persecuzione. Lunedì mattina mi sono arrivati una serie di messaggi sul telefono, ma non ho dato molto peso – ha detto ancora il giudice – poi è venuto in tribunale ma io ero già andato via e ha sparso tanti fogli a terra sempre con scritte deliranti e minacce. E poi quando con la mia auto, insieme a mia moglie, sono arrivato a casa me sono trovato davanti».

«Sono scappato e ho chiesto aiuto ai poliziotti»

Il giudice ha spiegato la dinamica dell’aggressione.« Avevo il finestrino abbassato e lui mi ha preso per il bavero della giacca e mi minacciava. Quando con una mano ha lasciato la giacca per prendere il coltello, siccome avevo lasciato il motore acceso, ho accelerato e sono scappato fino ad arrivare al commissariato di Villa Glori dove ho raccontato tutto agli agenti. I poliziotti sono immediatamente intervenuti con le volanti – ha  concluso Marvasi – e hanno trovato l’uomo ancora sotto casa che aspettava. Lo hanno bloccato ed arrestato. Ora spero che venga curato e che possa tornare quella persona che era quando prendeva i farmaci perché era piacevole, di buona cultura».

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