Giorgia Meloni: il 25 marzo a Roma per un’Europa di nazioni libere e sovrane
” Vogliamo un’Europa di nazioni libere e sovrane“. Giorgia Meloni chiama a raccolta il popolo della destra (e non solo) sabato 25 marzo a Roma per raccontare, dice, “la nostra idea di Europa”. La scelta della data non è casuale, il 25 marzo ricorre l’anniversario della firma dei trattati di Roma, la carta istitutiva della comunità economica europea.” In questo giorno – ha spiegato la leader di Fratelli d’Italia dai microfoni di Rainews – non vogliamo solo protestare contro un’Unione che è la negazione dei valori dell’Europa unita, ma raccontare il nostro modello”. La manifestazione, dal titolo “Italia sovrana in Europa – Manifesto per una confederazione di nazioni libere e sovrane”, si svolgerà a Roma all’Angelicum (via IV Fontane) e sarà una prima occasione per disegnare un’Europa alternativa.
Meloni: il 25 a Roma per un’altra Europa
“Pensiamo alla realizzazione di una confederazione, un modello completamente diverso da quello verso il quale si vuole andare. Ribadiremo che non siamo noi a stare contro l’Unione europea ma i burocrati e gli usurai che la governano: loro hanno massacrato un sogno fatto di identità, di diritti, di popoli sovrani trasformandolo in una specie di comitato d’affari che fa gli interessi di pochi”. Fratelli d’Italia, che la vulgata della stampa rappresenta come un movimento euroscettico, al contrario vuole contribuire alla nascita di un’Europa politica e non solo finanziaria. “Un’Unione – sintetizza – che riconosca le sue radici cristiane e libera dai burocrati che oggi la opprimono. “Ne parleremo con personalità importanti – aggiunge la Meloni – con noi a Roma ci saranno Giulio Tremonti, Vittorio Sgarbi, Gian Micalessin, Diego Fusaro e Luciano Barra Caracciolo che terranno delle piccole lectio magistralis”. Infine le conclusioni politiche, per illustrare proposte concrete, “per raccontare – conclude – cosa faremo una volta al governo in rapporto all’Europa: dicono che noi facciamo paura o che bisogna fermare la paura dei populismi, ma alle persone fa molta più paura vedere un’Italia imbeccata dall’Europa che in un pomeriggio trova 20 miliardi per Mps ma che dopo 8 mesi non ha ancora consegnato le casette ai terremotati”.