Ci risiamo, contro la Le Pen parte la grancassa: “Se vince, povera Italia…”
Copione già visto: i poteri forti mondiali partono all’attacco di Marine Le Pen, così come fecero nel 2002 contro il padre Jean-Marie, come hanno fatto contro Donald Trump, come fecero anche per la campagna elettorale della Brexit, preconizzando scenari apocalittici nel caso di una vittoria del leave. Vittoria che c’è stata e che ovviamente ha smentito le fosche e false previsioni degli economisti e giornalisti faziosi e pagati dall’establishment mondiale e dai grandi gruppi finanziari internazionali. Gli stessi che oggi temono la vittoria di Marine Le Pen e del Front National: qualora vincesse, infatti, addio Unione europea, addio affaristi, addio lucrosi affari sulla pelle degli immigrati. Gli inglesi non si sono fatti abbindolare dalle menzogne e dal terrorismo di quelli che non volevano la Brexit, Bruxelles in testa, sapendo che questo avrebbe significato l’inizio della fine per questa Europa delle banche e del pensiero unico. E gli inglesi, prendendo in mano il loro destino, hanno dimostrato innanzitutto di essere un popolo, ma soprattutto che quello che ci hanno detto sui pericoli della Brexit era tutto falso, tutto fango, tutte menzogne. E dopo aver tentato di diffamare quello che oggi è il presidente degli Stati uniti con luoghi comuni e viete bugie, senza successo, oggi ci riprovano tentando di spaventare gli elettori francesi e anche gli italiani.
“Se vince la Le Pen crollerà il sistema bancario italiano”
Profetizza infatti tale Mark Burgess, responsabile azionario globale di un certo Columbia Threadneedle Investments: se Marine Le Pen dovesse vincere le elezioni presidenziali francesi di aprile e maggio, i mercati reagirebbero con un picco di volatilità per gli asset francesi dovuto all’incertezza e un “marcato ampliamento” dello spread tra le obbligazioni francesi e i Bund tedeschi. Le cose andrebbero anche peggio nel caso di una rottura dell’Unione europea e dell’euro: secondo questo signore, addirittura “il sistema bancario italiano crollerebbe e si assisterebbe a una pesante svalutazione della lira”. Una vittoria di Le Pen, secondo Burgess, accrescerebbe la probabilità di un abbandono dell’euro da parte della Francia, di una disgregazione dell’Unione europea e di un ritorno dei singoli Paesi alle valute nazionali esistenti. “Il sistema bancario interconnesso dell’Unione si troverebbe esposto a significative pressioni, con conseguenze a carico del settore finanziario globale”. Sul fronte azionario, il mercato europeo “potrebbe cedere nell’immediato fino al 10% per via dell’incertezza sulle possibili implicazioni per l’Ue, con ripercussioni potenzialmente maggiori sulle borse mondiali”. Il responsabile azionario globale di Columbia Threadneedle Investments sottolinea che “considerata la situazione in cui si trova attualmente il sistema bancario italiano, quest’ultimo non sembra in grado di poter resistere alle conseguenze di un crollo dell’euro”. Copione già visto, ma prepariamoci ad aspettare le prossime bordate contro le destre europee.