C’è nostalgia di un Gheddafi nella Libia sconvolta dalla guerra civile

7 Mar 2017 18:30 - di Annamaria Matticari

La Camera dei Rappresentanti libica, il Parlamento di Tobruk, ha deciso durante una riunione odierna per la sospensione del dialogo intra-libico e il congelamento dell’Accordo politico libico, firmato il 17 dicembre 2015 a Skhirat (in Marocco), dal quale è scaturito il Consiglio presidenziale guidato da Fayez al-Serraj, il premier-fantoccio sostenuto dall’Occidente. Lo riferisce il sito di notizie libico Alwasat, secondo cui i deputati presenti alla riunione collegano la decisione agli scontri degli ultimi giorni nella Mezzaluna petrolifera. La Camera dei Rappresentanti accusa le “Brigate di difesa di Bengasi e i loro alleati” per quanto avvenuto e annuncia – stando a quanto riportato – la sospensione del dialogo e il congelamento dell’Accordo politico in attesa di “un comunicato chiaro degli interlocutori riguardo l’attacco alla Mezzaluna petrolifera”. Gli scontri dei giorni scorsi hanno visto contrapporsi per il controllo di Ras Lanuf le Brigate per la difesa di Bengasi, una milizia islamista, e l’autoproclamato Esercito nazionale libico, al comando del generale Khalifa Haftar e legato al Parlamento di Tobruk. Sinora non c’è stata una presa di posizione da parte di Serraj o del Consiglio presidenziale su quanto avvenuto.

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Intanto nuovi attori potrebbero scendere in campo: “Saif al-Islam Gheddafi è fuori dal carcere, ma si trova in territorio libico”. È quanto ha rivelato al-Ajami al-Atiri, comandante della Brigata Abu Bakr al-Siddiq responsabile della Guardia carceraria nella città di Zintan, a sud-ovest della capitale libica Tripoli, in un video diffuso dalla tv francese France 24 e rilanciato dal portale di notizie arabo Khaberni. “Più dei due terzi del popolo libico sostengono (Saif al-Islam, ndr) Gheddafi e il regime di suo padre, l’ex leader libico Muammar Gheddafi, alla luce del fatto che dopo la sua morte la situazione nel Paese si è deteriorata”, ha detto Atiri, secondo cui in Libia “c’è nostalgia dell’ex regime”. “La mia opinione personale è che Saif al-Islam Gheddafi avrà un ruolo molto importante nel riunire tutti le parti libiche”, ha aggiunto Atiri, precisando che il secondogenito dell’ex colonnello si trova fuori dal carcere “grazie ad un’amnistia”.

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