Alatri, FdI: «Nessuno dei balordi resti impunito, battiamoci contro l’omertà»
«Non si può morire a 20 anni massacrati di botte da un branco di bestie armate pure di una spranga di ferro», era stato il commento a caldo di Giorgia Meloni. La vicenda di Alatri ha scosso le coscienze di tutti. Orrore. Lacrime. Rabbia. E ora c’è l’esigenza di una svolta, bisogna intervenire con forza, basta buonismo, basta sconti. «È fondamentale aumentare l’attenzione sui fenomeni aggregativi, che dimostrano evidenti potenzialità di pericolo», afferma Martina Sperdito. del Dipartimento Tutela vittime (Fratelli d’Italia). «Dev’essere fatta giustizia e nessuno dei balordi deve restare impunito».
«Alatri non è una città indifferente e omertosa»
«Chi ha avuto modo di assistere al pestaggio trovi il coraggio e il senso civico di ricostruire la verità dei fatti», aggiunge. Questa vicenda ci lascia tutti interdetti perché, da donna e cittadina della Ciociaria, posso garantire che la violenza non appartiene a questa terra». La parte più raccapricciante della vicenda, aggiunge Cinzia Pellegrino,coordinatore nazionale del Dipartimento, «è che Emanuele sia stato pestato a morte sotto lo sguardo indifferente, sia dei passanti che dei clienti del locale. Nessuno ha cercato di fermare gli aggressori in alcun modo. Tutto questo ci lascia un senso di vuoto e di impotenza. Se è vero, infatti, che le leggi possono sempre essere migliorate, che la magistratura non deve applicarle con leggerezza e deve comminare una pena giusta, proporzionale al delitto e soprattutto adeguato alla sua efferatezza, all’indifferenza non c’è rimedio. Una società indifferente si condanna alla dissoluzione e alla propria morte civile. Non voglio credere che Alatri sia una città indifferente ed omertosa. Per questo, come Dipartimento, aderiamo alla campagna social #chisaparli e ci auguriamo che non rimanga solo un semplice hashtag sulle bacheche di twitter».