Acquasantiera addio: a rimpiazzarla c’è il dispenser d’acqua benedetta anti-virus
Può succedere anche questo quando la religione si declina ai tempi e alle necessità: specie in un periodo particolare come quello degli ultimi mesi, contrassegnato da virus letali e rigurgiti epidemici di malattia che si credevano debellate. A maggior ragione, poi, se ci si trova in un ospedale. E allora, acqua benedetta anti contagio nella cappella dell’ospedale di Chieti: questa è l’arguta soluzione individuata dal nuovo cappellano, pronto a sostituire la classica acquasantiera di marmo con un dispenser di metallo.
Un dispenser d’acqua benedetta al posto dell’acquasantiera
L’obiettivo è presto detto: conciliare le esigenze di igiene, fondamentali in una struttura sanitaria, e quelle delle funzioni religiose. L’iniziativa è di Padre Renato Salvatore, camilliano approdato da 6 mesi al “SS. Annunziata” della città abruzzese, che ha “archiviato” la classica e antica vaschetta marmorea, suggestiva ma, va detto, anche ricettacolo di germi. “Nella pulizia della vasca in tante occasioni ho riscontrato una patina sul fondo – spiega il sacerdote – dove facilmente possono svilupparsi microrganismi dannosi per la salute. Un rischio a cui non possono essere esposti quanti frequentano un ospedale, che siano degenti, visitatori o pazienti esterni, potenziali moltiplicatori di infezioni che, invece, possono essere evitate facendo ricorso a un più igienico dispenser”. E così, bando a richiami simbolici e a ritualità di sempre, anche se privo di qualunque valore artistico o di pregio, il moderno dispenser rappresenta a detta del religioso una valida alternativa capace di coniugare fede e salute, garantendo ugualmente “la funzione fondamentale di mettere a disposizione dei fedeli l’acqua benedetta, un sacramentale importante nel gesto del segno di croce per implorare la grazia divina”.
Se in un ospedale la tecnologia incontra la liturgia…
Ma per i cultori di riti e simboli di sempre non c’è da preoccuparsi:come confermato infatti dall’Asl 2 abruzzese, la vecchia acquasantiera non andrà completamente in pensione e presto sarà ripristinata sotto il dispenser, ma unicamente per evitare che gocce in eccesso finiscano a terra. E poi anche perché simbolicamente richiamerà sempre, in quel preciso punto, la presenza dell’acqua benedetta, il cui significato è anche ricordato da un testo posto accanto all’erogatore di acqua santa all’ingresso della chiesa, pragmatica evoluzione del prototipo marmoreo di sempre. Secondo il cappellano, allora, il dispenser è un gesto di attenzione per le persone. Come lo è, per il sacerdote, l’acquisto dell”animatore liturgico’, un dispositivo elettronico che diffonde un sottofondo musicale per tutto il giorno e accompagna le celebrazioni eucaristiche con canti e cori. A dimostrazione che la tecnologia, lungi dall’essere demonizzata o bandita, se si vuole può conciliarsi perfettamente con la liturgia. E non è poco…