Legge elettorale, il Pd non molla sul Mattarellum
Il Pd non molla sul Mattarellum. Lo stop di ieri in commissione Affari Costituzionali da parte di Ap (mossa che ha colto di sorpresa i dem) e di FI, non viene valutato come la chiusura dei giochi. Al contrario, nel Pd resta forte la convinzione che il Mattarellum possa raccogliere il consenso necessario. “Vogliamo
andare fino in fondo, tutte le forze politiche si esprimano”. Non a parole, ma con un voto in commissione. Il prima possibile. Magari già nella seduta di martedì prossimo.
I dem sono certi che i numeri saranno a favore. Con il sì della Lega e anche di Mdp, che ha 3 rappresentanti in commissione Affari costituzionali. “Noi non stiamo proponendo il vecchio Mattarellum oppure niente. Ma di partire da quell’impianto. Poi vedremo quali correzioni e aggiustamenti. Ad esempio, si vuole alzare la quota proporzionale? Parliamone”, viene spiegato in ambienti parlamentari Pd.
Del resto, la linea l’ha data lo stesso Matteo Renzi stamattina al Corriere Live: sulla legge elettorale “i numeri li vedremo nella discussione parlamentare. Io mi auguro che si corra. Vadano avanti, non aspettino il congresso del Pd: vogliono dire no al Mattarellum, votino”.
Il congresso, in realtà, pesa eccome nella discussione. Ed è chiaro a tutti, nel Pd e fuori, che nelle prossime settimane la legge elettorale non sarà la priorità in un partito tutto concentrato sulle primarie del 30 aprile. Dai renziani, per dire, viene letta come una mossa tutta in chiave congresso, il documento degli orlandiani per il superamento del Mattarellum.
“Andrea Martella, il veltroniano Martella, che dice no al Mattarellum? Ma dai…”, è il commento dei parlamentari vicini a Renzi sulla firma, la prima dell’elenco, del coordinatore della mozione Orlando. “Tutti i parlamentari che hanno sottoscritto quel documento -dicono i renziani- , a dicembre hanno alzato la mano in assemblea per dire sì al Mattarellum. Vedrete che l’alzeranno di nuovo. Il Pd -scommettono- sarà compatto”.
Per ora la linea dei sostenitori del Guardasigilli è diversa. “Le posizioni assunte dal Pd dopo il 4 dicembre si sono rivelate del tutto inadeguate: da un lato la rincorsa alle elezioni anticipate a tutti i costi”, dall’altro l’indicazione del “Mattarellum che, pur positivo sotto molti punti di vista, è ora acclarato non goda di un sufficiente consenso”. Di qui la richiesta al Pd di un’iniziativa che “sblocchi l’attuale impasse” e eviti “di finire in un vicolo cieco”.