Veltroni si veste da “saggio” del Pd: «Fermatevi, la scissione è un incubo»
«Quando leggo al fianco della parola Pd, la parola scissione mi sale una grande angoscia». Walter Veltroni torna sulla scena il giorno dopo lo psicodramma della direzione del Pd confessa al Corriere della Sera di vivere la prospettiva di una possibile nuova divisione a sinistra, come un incubo. E non è l’unico.
L’angoscia di Veltroni per la scissione
Esibendo quasi con orgoglio la sua assenza dalla vita politica attiva l’ex sindaco di Roma aggiunge: «Voglio cogliere l’occasione della posizione in cui mi trovo di uno che guarda e vive le cose della politica con il cuore, senza parteciparvi e senza avere nulla da chiedere, per rivolgere a tutti i dirigenti del Pd una richiesta: fermatevi un minuto prima che questo avvenga». Da fondatore del Pd, tono buonista, lancia un appello trasversale ai compagni, establishement e agguerrita minoranza dem: «Nella storia della sinistra, quasi sempre nelle fasi di crisi si è pensato che la cosa migliore fosse separarsi; e queste separazioni sono sempre nel dichiarato nome dell’unità».
«È un incubo, compagni fermatevi»
Dare vita a due partiti non dà prospettive. Scissione, insiste Veltroni, «è una parola da incubo. Per fare cosa? È difficile allearsi dopo che ci si è scissi. Dopo la scissione sarebbero tutti più deboli: il Pd sarebbe risucchiato in un’identità più di centro, il che secondo me negherebbe l’idea stessa del Pd; e la sinistra sarebbe relegata in un ambito in cui la sinistra italiana non è mai stata, che oscilla tra il 5 e il 10%». Come da tradizione Veltroni non si sbilancia nella critica a Renzi. Che voglia riciclarsi?