Trump invita alla mobilitazione: “Chi mi ha votato organizzi un grande raduno”
La misura è colma. A Donald Trump non dev’essere piaciuto il raduno organizzato a Beverly Hills da Jodie Foster e Michael J. Fox, a distanza di pochissime ore dagli Oscar 2017, per protestare contro le sue politiche sull’immigrazione. Non sono piaciute al presidente Usa le altre manifestazioni di dissenso che si ripetono a intervalli regolari, strumentalizzate ad arte in queste settimane nelle città americane. Allora è il momento di contarsi, è il momento che l’America che lo ha voluto alla Casa Bianca faccia sentire la sua voce, dia una raffigurazione plastica che esiste per zittire le polemiche quotidiane, le notizie falsate, le fonti anonime citate dai magigori quotidiani d’opposizione, definiti “nemici del popolo”. Forse il momento è maturo. “Forse i milioni di persone che hanno votato per rendere di nuovo grande l’America dovrebbero organizzare il loro raduno. Sarebbe il più grande di tutti!”, ha scritto in un tweet il presidente Usa.
Anche sugli Oscar l’ossessione per Trump?
A distanza di pochissime ore dagli Oscar 2017, Los Angeles è stata presa d’assalto da circa 1.500 persone per l’ennesima manifestazione contro Donald Trump. Cosa succederà agli Oscar? La polemica anti Trump riuscirà a rubare la scena alle star sul tappeto rosso e alle tanto sospirate statuette? “United Voices”- questo il nome del corteo – ha attirato diverse celebrità, tra cui Jodie Foster, James Franco e Michael J. Fox. L’attrice, nota per il suo essere da sempre schiva e restia al mettersi in mostra, stranamente (ma non troppo) ha voluto uscire dal suo riserbo e dire la sua circa i recenti provvedimenti anti immigrazione adottati dal Presidente degli Stati Uniti. Il Muslim Ban – commentato su Twitter persino da Kim Kardashian – continua a far discutere. La volontà di Trump di arginare l’immigrazione va a genio alla maggior parte degli americani- come dimostrano i sondaggi – eppure la “resistenza” al presidente continua a chiamare a raccolta le star hollywoodiane. Non solo De Niro e Meryll Streep. Come non ricordare, poi, le donne d’America scese in piazza all’indomani dell’incoronazione di Trump? Una protesta niente affatto spontanea, come è stato poi ampiamente documentato. L’America dell’establischment, dei radical-chic e dell’intellighenzia liberal non si rassegna? Allora vuol dire che è è il momento di lanciare un segnale.