Tremonti boccia la Merkel: niente Europa a due velocità. All’Italia serve altro
Via dall’Europa che ha tradito. Giulio Tremonti, ex ministro dell’Economia di Berlusconi, dai microfoni di Lucia Annunziata, boccia la proposta della cancelliera tedesca Angela Merkel di un’Europa a due velocità, accolta con favore dal governo Gentiloni, anche se non è chiaro il ruolo dell’Italia.
Tremonti boccia l’Europa a due velocità
Secondo Tremonti, ospite con l’ex direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli a In Mezz’ora su Rai Tre, azzarda un paragone tra gli Usa e la Germania targata Merkel: “L’America di Trump non va verso protezionismo e isolazionismo ma verso una cosa antichissima che sarà nuovissima, il mercantilismo e anche la Germania è mercantilista”. Per Tremonti, i trattati di Roma “erano assolutamente perfetti” perché “secondo il principio di sussidiarietà si diceva “uniamo il necessario per stare insieme ma lasciamo il resto ai singoli Stati”. Adesso la struttura si è invertita, si fa tutto in Europa e pochissimo nei singoli Stati. Se questa è l’Europa, dove si affidano poteri assoluti a entità sovranazionali opache non trasparenti è il tradimento dello spirito di Roma fatto dai cosiddetti europeisti. Che questi vadano a casa a me sembra positivo”. Tremonti, non a caso sul palco della manifestazione nazionale Italia sovrana promossa da Giorgia Meloni, conferma il suo no all’Europa delle banche. “Se l’evoluzione è la replica di Roma, metti insieme quello che è essenziale, come la difesa, ma lasci ai singoli Stati i fagioli e l’olio va bene”. Ma, secondo l’ex ministro, a questo punto bisognerebbe chiedere alla Merkel “a quale velocità e contro che cosa” dovrebbe cambiare l’Europa.
“La Germania non ci vuole nel gruppo di testa”
Se ne parlerà a marzo a Roma per la celebrazione dei 60 anni dalla firma dei trattati europei, ma Tremonti già anticipa che l’Italia non sarà nel gruppo di testa, “i tedeschi dicono di no, non ci vogliono. Ci vogliono far fare la fine che i piemontesi hanno fatto fare al Regno dell Due Sicilie”. Il nuovo presidente degli Stati Uniti – aggiunge ironico – “ha impiegato due minuti per capire l’Europa e per dire che così non va bene, vorrei dire questo al mio amico Juncker”. Tremonti insomma spera che si apra una nuova fase sovranista per l’Italia, “che non vuol dire chiudersi ma difendere quello che hai e valorizzarlo sull’esterno. Lo stanno facendo Usa e Germania, lo deve fare l’Italia. Non possiamo continuare a farci portar via la nostra roba”. I guai nascono con la crisi del 2011, quando il governo Berlusconi venne di fatto sfiduciato dall’Europa. “Nel 2011 bisognava andare a votare, non dare vita a uno zombie che ci ha tolto i soldi per conto della Germania. Abbiamo perso sovranità- conclude Tremonti – quando con una violentissima torsione politica ci siamo sottomessi al dominio di Germania e Francia, sto parlando del governo Monti…”. Si candiderà alle prossime elezioni? Tremonti non si sbottona: “A me interessano i contenuti, poi vedremo i contenitori”.