Trasferiti i 2 agenti che fermarono il terrorista Amri. Il Viminale: un premio
Il Viminale premia (e protegge) i 2 agenti che interruppero la fuga del terrorista tunisino, autore della strage al mercatino di Natale di Berlino lo scorso 19 dicembre, Anis Amri: i due, infatti, sono stati trasferiti in una sede segreta.
Trasferiti gli agenti che fermarono la fuga di Amri
Nuove destinazioni e nuovi incarichi per i due agenti protagonisti dell’operazione alla stazione di Sesto San Giovanni che ha fermato per sempre la folle fuga di un sanguinario terrorista. Uno dei due, allora, a dicembre era solo un agente in prova, l’altro si è ritrovato al centro di un caso di terrorismo internazionale che, durante una normale operazione di controllo, si è visto arrivare di fronte un pericoloso terrorista; e nel tentativo di fermarlo è anche rimasto ferito (e poi è stato operato) ad una spalla: insieme, i due poliziotti hanno messo fine al viaggio verso la salvezza e l’impunità dell’assassino jihadista. Entrambi gli agenti ora saranno trasferiti. E, sia chiaro, specificano dal Viminale, il provvedimento è un premio: è il riconoscimento del valore e del coraggio dimostrati sul campo alla stazione di Sesto San Giovanni la notte del 23 dicembre.
Nuovi incarichi, nuove destinazioni
E allora, il giovane agente di polizia siciliano, (di cui per rispetto e tutela non vogliamo tornare a divulgare il nome), diventato l’eroe nazionale per aver fermato e ucciso Amri, il terrorista islamico che a bordo di un camion rubato ha falcidiato e ucciso incolpevoli avventori di un mercatino natalizio come ce ne sono tanti anche in Germania, compresa l’italiana Fabrizia Di Lorenzo, è stato destinato a un nuovo incarico e trasferito in una nuova destinazione che, per ovvi motivi di sicurezza, resteranno segreti, ci si augura almeno più di quanto non sia riusciti a mantenere il riserbo sulla sua identità dopo l’operazione alla stazione di Sesto San Giovanni. E un identico provvedimento è stato effettuato anche per l’altro poliziotto che ha fermato il terrorista tunisino appena sceso da un convoglio e pronto a indirizzarsi pericolosamente altrove e che, proprio per essersi avvicinato troppo, è stato allontanato dal terrorista in fuga a colpi di pistola che l’hanno ferito a una spalla. L’uomo – come riporta in queste ore tra gli altri anche la Repubblica online – “era appena tornato al lavoro al commissariato di Sesto San Giovanni, dove stava svolgendo il suo periodo di prova in servizio alle Volanti”, ma dove era precauzionalmente tenuto in ufficio. Ora, anche per lui è arrivata la buona notizia del trasferimento ad altra sede. Un modo, quello trovato dal Viminale, per tutelare i due valorosi poliziotti e per premiarne coraggio e meriti avvalorati sul campo…
Un premio, non una precauzione
E allora, non per precauzione, per protezione o per paura, ma per un riconoscimento, per un premio: chiaro e significativo il motivo per cui sono stati trasferiti su loro richiesta i due poliziotti protagonisti del fermo e della successiva uccisione del terrorista Anis Amri. “Si è trattato di una brillante operazione e dunque si sono avviate le procedure per riconoscimenti premiali nei loro confronti – spiegano dal Viminale – e proprio in ragione della loro straordinaria capacità che hanno dimostrato nell’occasione, sono stati assecondati nelle loro aspirazioni, tra cui quella di essere trasferiti ad altri incarichi e altri uffici, come ulteriore segno di gratificazione e di gratitudine nei loro confronti”.