Terremoto, l’allarme degli albergatori: 40% di presenze in meno
Un intervento urgente per salvaguardare le imprese ed i lavoratori del turismo nei territori colpiti dal terremoto dell’Italia centrale. È quanto sollecita il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca in una lettera inviata ai presidente delle Regioni interessate Ceriscioli, D’Alfonso, Marini e Zingaretti e ai membri della Commissione Ambiente e Territorio della Camera. «Nutriamo gravi preoccupazioni – afferma Bocca – per la situazione in cui versa il sistema economico delle imprese turistiche a seguito delle calamità che si sono verificate a partire dall’agosto 2016, con un consistente calo di presenze e di fatturato anche in territori che non hanno registrato danni strutturali di alcun genere». Un sistema che conta quasi diecimila strutture ricettive, con una capacità ricettiva superiore a quattrocentomila letti nelle province di L’Aquila, Pescara, Teramo, Rieti, Ancona, Ascoli Piceno, Fermo, Macerata, Perugia e Terni.
Terremoto, crolla il turismo
«Purtroppo la contrazione della domanda si sta facendo sentire anche in questo inizio del 2017 – prosegue Bocca – e abbiamo ragione di temere che possa proseguire anche nei mesi a venire. Nel 2015, negli esercizi ricettivi delle dieci province si erano registrati oltre venti milioni di pernottamenti, pari a circa il 5% delle presenze ufficiali che si registrano ogni anno in Italia. Se si dovesse confermare il trend in atto – sottolinea il presidente degli albergatori italiani – con un calo medio di oltre il 40% (ancor di più all’interno del cratere), rischieremmo di annientare più del 2% del Pil turistico italiano».