Stangata alle viste. In attesa del Def, la Ue “grazia” (per ora) il governo

10 Feb 2017 16:59 - di Redazione

Moratoria della Commissione europea sull’ipotesi di procedura sui conti pubblici italiani, almeno fino al Def (Documento di economia e finanza). In una fase di trattativa sull’asse Roma-Bruxelles sull’aggiustamento del deficit pari allo 0,2 per cento del pil (3,4 miliardi), Bruxelles intende deporre momentaneamente le armi pesanti. Una tregua politica stipulata alla luce degli impegni assunti dal governo per rispondere alle richieste Ue. Impegni che si concretizzeranno nel Def  da approvare entro il 10 aprile.

Moratoria in attese delle misure anti deficit

A livello tecnico la trattativa prosegue serrata. Il prossimo passaggio sarà la risposta alla richiesta di proroga di tre anni (fino al 2020) del regime di split payment (letteralmente: pagamenti divisi, il meccanismo di liquidazione dell’Iva introdotto dalla legge di Stabilità del 2015) avanzata dal governo il 7 febbraio. Due gli elementi alla base della moratoria sulla procedura d’infrazione sui conti pubblici contenuti nella manovra economica del governo Renzi accordata dalla Ue: l’invio dello schema di estensione del regime per contrastare l’evasione Iva; i 19 miliardi di entrate record recuperati dall’Agenzia delle Entrate dal contrasto all’evasione fiscale. Tutto lascia pensare che la risposta di Bruxelles sullo split payment possa essere positiva. Non comparirà invece tra le misure della manovra il reverse charge (meccanismo contabile antievasione che trasferisce l’obbligo dell’Iva dal venditore all’acquirente).

Nel Def probabili rincari per accise e bolli auto

Brutte notizie, invece, per gli automobilisti italiani, praticamente tutti quelli dai 18 anni in su. Per le aliquote Iva che non dovrebbero subire rialzi, tra le misure che il governo Gentiloni ha messo in cantiere per recuperare il deficit in eccesso figurano innanzitutto il rincaro delle accise sui carburanti, del bollo auto e di altre imposte indirette. Altre risorse arriveranno dai tagli ai ministeri. Se il menù a cui sta lavorando, e che sarà messo per iscritto nel Def, risponderà alle richieste della Commissione allora il governo avrà scongiurato la procedura. Nel frattempo, le elezioni si allontanano.

 

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