Sicurezza, si chiama “Controllo del Vicinato” e previene furti e truffe
Si chiama ‘Controllo del Vicinato‘. Ed è un’idea semplice. Ma, stando ai dati, efficace. Un’anziana apre la porta ad un sedicente venditore, capisce che si tratta di un truffatore e fa partire un tam tam telefonico: in pochi minuti vengono avvisate le forze dell’ordine e tutti i vicini che sanno così chi potrebbe suonare al citofono. Ancora un condomino, magari sul balcone, vede uno sconosciuto sospetto aggirarsi intorno al palazzo oppure sente l’antifurto del vicino suonare a più non posso: invece di girarsi dall’altra parte e far finta di un sentire, fa partire la segnalazione. Sono sempre di più i gruppi, nei comuni o in alcune zone delle città, che danno vita al ‘Controllo del Vicinato’ per rendere la vita più difficile ai malviventi, ladri e truffatori in primis. Nessuna telecamera: il ‘grande fratello’ sono i vicini che tengono aperti gli occhi nel loro quartiere o comprensorio. Si conoscono tra loro, fanno rete, si scambiano informazioni via sms, telefono, whatsapp o lasciandosi messaggi nelle cassette della posta. E quando c’è qualcosa di anomalo, lo segnalano subito alle forze dell’ordine e si avvertono l’uno con l’altro. L’idea è nata nel 2009 a Caronno Pertusella (Varese): “Dopo un tentato furto in casa mia – spiega Gianfrancesco Caccia presidente dell’Associazione ‘Controllo del Vicinato’ – mi sono ricordato di questo sistema anglosassone e ho importato il concetto di sicurezza partecipata”. Da allora sono nati sempre più gruppi e poi è stata costituita l’associazione. E, osserva l’associazione, laddove il ‘Controllo del Vicinato’ è attivo truffe e furti hanno avuto un calo trail 30 e il 70%.