Sanremo con l’ossessione Trump: dalla gaffe della De Filippi al falso Bob Dylan
Nonostante Maria De Filippi abbia mostrato tutto il suo stile, surclassando a larghi tratti Carlo Conti, anche lei ha dovuto rendere omaggio al politicamente corretto. Il senso comune a cui piegarsi di questi tempi è la demonizzazione di Donald Trump. Ebbene, anche il palco dell’Ariston non è rimasto immune dall’ossessione Trump. Il tutto condito da una gaffe evidente. “Queen Mary” che è stata perfetta con il suo stile che ha fatto da controcanto ironico alla liturgia istituzionale del festival, per prendere in giro Conti e la sua abbonzatura perenne, ha esordito con una battuta inopportuna a dir poco: «Meno male che c’è stato il maltempo», perché se ci fosse stato il sole, Carlo Conti si sarebbe abbronzato ulteriormente e allora….«Se Trump ti vedesse così potrebbe negarti l’ingresso negli Usa…». In questo inverno di tragedie continuate, tra terremoto e slavine, con la povera gente al gelo nei container o nelle tende, ironizzare sul maltempo non è stato carino affatto. Una caduta di stile.
A Sanremo frizzi e lazzi su Trump: un’ossessione
Poi con un salto temporale, andiamo oltre. Entra in scena il grande Bob Dylan. Peccato che non si tratti del cantautore premio Nobel ma dell’imitatore Ubaldo Pantani che ne ha vestito i panni i panni. D’altronde in tempi di fake news, verità alternative e post informazione anche un falso Dylan ci sta. Anche lui in maniera monomanoacale si è concentrato soprattutto a fare battute su Trump come se non ci fosse altro bersaglio comico al mondo. Un po’ come accadeva ai comici e ai satirici ai tempi di Berlusconi. Adesso è l’ora dell’ossessione Trump, bellezza!