Renzi: facciamo il congresso ma chi perde non scappi col pallone (video)
“Si chiude un ciclo alla guida del Pd”: con queste parole Matteo Renzi, nel suo intervento alla direzione del Pd, lascia intendere che darà le dimissioni da segretario per dare il via alla preparazione del congresso “procedendo con le regole del passato”. Il segretario ha però invocato il ritorno alla politica del partito, per non “prendere in giro la nostra gente”. “Scegliamo il campo da gioco e giochiamo con rispetto – ha detto Renzi – vinca chi ha le idee migliori e chi si mette in gioco e non vince dia una mano a chi ha vinto, non scappi con il pallone, non lasci da solo chi vince alle primarie”. E ancora: “A chi immagina che io dica ‘vattene io’, ‘vattene te’… io non dico ‘vattene’, io dico ‘venite’, confrontiamoci, vediamo chi ha più popolo, rendiamo contendibile la leadership, dico ‘venite’ anche chi sta fuori del Pd, è aperto il tesseramento, ‘venite’ “.
Il congresso
Un congresso che non sia un patto tra correnti ma che stabilisca una linea che tutti, dopo, saranno tenuti a seguire: “Facciamo il Congresso perché io non sarò mai il custode del caminetto, il garante di un patto tra correnti. Io per carattere scelgo sempre il mare aperto e non la palude degli equilibri interni: se volete quello prendetene un altro”. Con un’ulteriore avvertenza: “Si dice o fai il congresso prima delle elezioni o me ne vado. Mi sembra un ricatto morale e sono difficilmente incline a cedere ai ricatti. Fare il congresso come alternativa al renzismo? Troppo onore, il congresso si deve fare come alternativa al trumpismo, al lepenismo, al massimo al grillismo”.
La scissione
Sull’eventualità di una scissione ha detto: “Non voglio nessuna scissione: se deve essere, sia una scissione sulle idee, senza alibi, e non sul calendario. Agli amici e compagni della minoranza voglio dire: mi dispiace se costituisco il vostro incubo, ma voi non sarete mai il nostro avversario, i nostri avversari sono fuori da questa stanza. Non possiamo più prendere in giro la nostra gente”.
Sul tema del voto, Renzi ha detto che non tocca a lui decidere quando si voterà, “però quando sarà teniamoci pronti”. Rivolto alla minoranza interna, ha affermato: “Basta amici e compagni, diamoci una regolata tutti insieme. Non è possibile che tutto venga messo in discussione”.