Orge gay pagate da Palazzo Chigi. Spano: “Socio a mia insaputa” (VIDEO)

21 Feb 2017 10:42 - di Davide Ventola

Nega tutto e parla di “macchina del fango” Francesco Spano, direttore dimissionario dell’Unar, al centro dello scandalo dei fondi pubblici assegnati all’organizzazione di orge gay. Spano è risultato sociodell’Associazione destinataria delle sovvenzioni, ma parla di iscrizione “a sua insaputa”. Io socio? «Non me lo ricordavo – dice al Corriere della Sera – Ho controllato, è vero, ma l’avrò fatta in un altro locale del gruppo, di altro genere, ne hanno tanti».

Spano ha lasciato la guida dell’Unar

«Valuterò nelle prossime settimane come procedere a tutela della mia onorabilità. Resta la spaventosa considerazione su come la cosìddetta “macchina del fango” resti ancora l’arma di persone vigliacche che non esitano a denigrare chi compie con lealtà e correttezza il proprio dovere, come sarà presto totalmente evidente anche in questa vicenda». Il direttore dell’Unar dice di essere dimesso dall’incarico «per rispetto al ruolo affidato all’ufficio che fino ad oggi ho avuto l’onore di guidare. Occuparsi di contrasto alle discriminazioni presuppone, infatti, entusiasmo e generosità: due doti che ho provato ad avere sempre in me in questi mesi e che questa squallida vicenda mi ha tolto».

Spano: “Contro di me una macchina del fango”

«Si è trattato di una bufala – sostiene Spano – non solo perché i finanziamenti in questione non sono stati ancora erogati, ma perché ad essere considerati finanziabili sono stati singoli progetti sociali, proposti da diverse realtà associative e istituzionali e valutati da una commissione secondo criteri oggettivi prestabiliti. La procedura di controllo preliminare all’eventuale erogazione è tutt’oggi in corso».

L'ex direttore dell'Unar con il sottosegretario Boschi

L’ex direttore dell’Unar con il sottosegretario Boschi

Spano: “Solo la Boschi mi ha difeso”

«Io stesso, per la questione specifica, non appena ho avuto la segnalazione da parte dei giornalisti de Le Iene ho provveduto a informarne la polizia ed ad attivare dei controlli suppletivi interni. Sono certo – rimarca – che a breve verrà certificata l’assoluta correttezza di tutta la procedura. Nel frattempo ringrazio il sottosegretario Boschi per le parole di apprezzamento che ha avuto per me e per il mio lavoro come pure per aver compreso il mio desiderio di considerare conclusa qui questa esperienza».

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