Liste false del Pd a Napoli, Bassolino: esco pazzo. Rischiamo di scomparire
«Cosa deve succedere di più? C’è un problema politico, come si fa a non capirlo? Io esco pazzo». E’ un grido di dolore alla Pulcinella quello che lancia Antonio Bassolino, ex-sindaco partenopeo ed ex-governatore campano travolto, anche lui, dalle imbarazzanti liste false del Pd a Napoli con diverse persone candidate a propria insaputa a sostegno dei candidati a sindaco di Napoli alle amministrative 2016.
I primi nomi emersi fra le liste false del Pd sono quelli dei cittadini che, dopo aver ricevuto la lettera della Corte d’Appello con la quale si richiedeva la documentazione delle spese elettorali, hanno denunciato pubblicamente il fatto. Ma la Procura di Napoli, che sulla vicenda delle liste false ha aperto un’inchiesta e che, dopo l’acquisizione di atti presso Comune di Napoli e Corte d’Appello, potrebbe iscrivere a breve i primi nomi nel registro degli indagati, intende vederci chiaro anche su altri candidati che hanno ottenuto pochissime preferenze, a volte nessuna.
Per ricostruire il complicato puzzle delle liste false del Pd potrebbe essere rilevante far luce sui casi di candidati a loro insaputa che qualche preferenza l’hanno ottenuta. Con alcuni casi particolarmente strani. Come quello dell’Istituto comprensivo “Palasciano” nel quartiere Pianura. Dove in due sezioni diverse, la 704 e la 709, sono state votate due candidate “inconsapevoli” nella lista “Napoli Vale“ a sostegno di Valeria Valente: Federica D.S., 23enne affetta dalla sindrome di down che, nella sezione 704, ha ottenuto 2 preferenze, e Donatella Biondi, avvocato, che ha incassato 2 preferenze nella sezione 709. Un voto alla Biondi è arrivato anche dalla sezione 336 nel liceo “Galileo Galilei” di Soccavo.
Ancora più singolare è il caso della sezione elettorale 300, ospitata nella scuola elementare “Vittorino Da Feltre” in via Sorrento, nel quartiere San Giovanni. Qui ottengono le loro uniche preferenze due candidate sempre nella lista “Napoli Vale“: si tratta di Vincenza Massa, un solo voto, e Antonietta Canfora, 3 voti.
Fa quasi storia a sé il caso di Claudia Marino, 33enne che ha scoperto non solo di essere stata candidata al Consiglio comunale, ma anche di
aver ottenuto 37 preferenze, 4 delle quali espresse in due sezioni nello stesso istituto “Pascoli 2” di corso Secondigliano e le altre sparse in vari quartieri della città.
A Napoli, ammette un desolato Bassolino, «rischiamo di non esistere più. Altro che rischiare di prendere una bronchite. A Napoli il Pd è in sala di rianimazione».